Ha dell’incredibile, ma per una terribile profezia sembra proprio che l’umanità sparirà nel giro di due anni: ma com’è possibile? Scopriamolo
Non è certo la prima volta che sentiamo parlare di una cosiddetta profezia sulla fine del mondo, come dimenticare d’altronde una delle più famose: ovvero quella del 2012? Eppure, per qualche motivo, quella di cui vi vogliamo parlare oggi ha scosso gli animi di tutti noi e soprattutto è riuscita a diffondere paura e anche una certa ondata di inquietudine.
In questo caso, infatti, al centro della profezia in questione troviamo proprio una possibile, e pare imminente, fine dell’umanità. Per scoprire, più nel dettaglio, quali sono le previsioni di questa profezia e soprattutto cosa dobbiamo aspettarci, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi. Scopriamo, dunque, come è stato possibile teorizzare la fine del mondo così come la conosciamo noi tutti.
Profezia sul mondo, l’umanità sparirà
A teorizzare e diffondere questa specifica profezia è stato un fisico: lo scienziato, infatti, ha dichiarato senza troppi giri di parole la fine del mondo ma soprattutto ne ha parlato come di un qualcosa di estremamente imminente. Secondo lui, infatti, non mancano che pochi anni perché la data di scadenza per tutta l’umanità sembra essere fissata proprio per il 2026. Le basi su cui si poggia questa teoria è una formula molto specifica con la quale, nello specifico, il fisico ha provato a teorizzare quello che potremmo definire il punto di rottura della crescita, ormai continua da decenni, della nostra specie.
A destare preoccupazione, dunque, in tutti noi non è tanto la profezia in sé, ma la sua origine: non di una veggente ma di uno scienziato in piena regola. La teoria, che deve la propria paternità a Heinz von Foerster, costituisce un vero e proprio campanello d’allarme per tutti noi e soprattutto ci mette davanti quella che è la gravità della situazione che ci circonda. Non è certo la prima volta, questa, che si parla infatti dell’abitudine dell’uomo di riprodursi in modo costante, senza freni e soprattutto con un tasso di crescita in continua evoluzione. Una condizione, questa, che preoccupa perchè prima o poi arriveremo a superare l’offerta alimentare disponibile.
Un rischio, questo, che agli occhi del fisico sembra essere più imminente che mai, soprattutto per lo stile di vita sconsiderato che l’essere umano continua a portare avanti. Sebbene morto nel 2002, dunque, il fisico è riuscito a calcolare quella che secondo lui sarà la fine dell’umanità: vale a dire il 13 novembre del 2026, ovvero il momento in cui la nostra incessante crescita demografica andrà incontro a un collasso vero e proprio, e soprattutto senza precedenti.