Tra marmellate o confetture non c’è alcuna differenza dal momento che entrambe contengono questo ingrediente. Scopriamo di cosa si tratta.
Molte persone pensano che ci sia una differenza tra marmellate e confetture, ma in realtà non è così. In tutti e due i casi infatti è presente uno stesso ingrediente. Proprio per questo motivo, può essere utile approfondire la questione ed evitare di commettere degli errori quando si acquistano i predetti prodotti.
A tal proposito, infatti, per legge la marmellata e la confettura non sono denominazioni equivalenti e orientarsi tra i tanti prodotti in commercio, spesso, può risultare piuttosto arduo. Le informazioni che stiamo per fornirvi mirano dunque a promuovere una scelta ed un consumo consapevole degli alimenti in esame.
Marmellate o confetture, differenze e caratteristiche
Tanto per cominciare, bisogna precisare che per legge marmellate o confetture non sono la stessa cosa. Nel primo caso, si indica un prodotto ottenuto dagli agrumi e contenente un quantitativo di frutta non inferiore al 20 per cento. Nel secondo caso, invece, si indica una preparazione con le altre tipologie di frutta e che presenta una percentuale di frutta di almeno il 35 per cento.
Molto spesso i prodotti in esame presentano un importante contenuto di zuccheri o in alternativa di sciroppo di glucosio, utilizzato proprio per sostituire tale ingrediente. Oltre a ciò, è possibile trovare la pectina, fibra vegetale in grado di conferire la giusta densità ai prodotti, e l’acido citrico che serve ad evitare una possibile alterazione del colore e del sapore. In riferimento ai coloranti questi sono utilizzati soprattutto nelle conserve di fragole, prugna e così via.
Anche se quelli utilizzati sono sostanzialmente ingredienti naturali, è importante precisare che le marmellate e le confetture non possono essere considerate come benefiche per la salute. Il motivo risiede nella presenza di dolcificanti che possono causare picchi glicemici pericolosi. Proprio per questo, gli esperti consigliano di preferire la frutta fresca a colazione in quanto ricca di fibre. Queste in particolare si caratterizzano per essere sostanze in grado di regolarizzare il transito intestinale, contrastando alcuni disturbi molto fastidiosi, tra cui la stitichezza.
Il primo pasto della giornata, peraltro, dovrebbe prevedere anche il consumo di proteine vegetali e di grassi insaturi. Di conseguenza, gli esperti consigliano di far ricadere la scelta sui semi oleosi come, ad esempio, le nocciole, le mandorle, i semi di zucca e così via.
Si tratta, in poche parole, di alimenti che presentano un basso indice glicemico e che dunque mantengono sotto controllo la quantità di zuccheri all’interno del sangue. Il risultato è un maggiore benessere sia fisico che mentale, disponendo dell’energia necessaria per affrontare al meglio la giornata.