Il libro, pubblicato dopo la morte del divulgatore scientifico, mette insieme una serie di considerazioni che lo stesso Angela ha raccolto nel corso della sua esistenza
Fra le tracce consegnate questa mattina ai maturandi che in questo momento stanno affrontando la prima prova scritta di italiano, c’è anche Piero Angela, con un brano tratto dal suo libro-testamento Dieci cose che ho imparato, pubblicato a ottobre 2022. Il brano, fa parte delle tre tracce per il testo argomentativo (tipo B), e tra le varie richieste, i candidati dovranno anche produrre un commento sul concetto di ricchezza immateriale e di distruzione creativa, analizzati dallo stesso Piero Angela. Gli autori selezionati per le altre tracce di tipo B sono Oriana Fallaci e Federico Chabod.
Il brano di Piero Angela selezionato tra le tracce della prima prova
“In questo nuovo panorama, ci sono cambiamenti che svettano maggiormente rispetto ad altri. Uno è la diminuzione del costo relativo delle materie prime e della manodopera rispetto al ‘software’, cioè alla conoscenza, alla creatività. Questo sta succedendo anche in certe produzioni tradizionali, come quella di automobili, ma soprattutto per i prodotti della microelettronica, come telefonini, tablet, computer. Si è calcolato che nel costo di un computer ben il 90% sia rappresentato dal software, cioè dalle prestazioni del cervello. Quindi l’elaborazione mentale sta diventando la materia prima più preziosa. Uno studio della Banca mondiale ha recentemente valutato che 1’80% della ricchezza dei paesi più avanzati è ‘immateriale’, cioè è rappresentata dal sapere. Ed è questo che fa la vera differenza tra le nazioni“, questa è una parte del testo di Piero Angela, scelto per una delle tracce della prima prova.
Piero Angela è stato un divulgatore scientifico, saggista, giornalista e conduttore televisivo, celebre volto dei documentari, tra cui Quark, Superquark, Il pianeta dei dinosauri, Ulisse e Viaggio nel cosmo. La sua passione per il sapere e il suo amore per la natura e la scienza lo ha trasformato nell'”insegnante” perfetto, il suo motto era infatti: “insegnare divertendo”. È scomparso il 13 agosto del 2022, all’età di 93 anni, ma ha lasciato un’eredità culturale immensa, anche grazie ai suoi libri sempre attuali, tra cui proprio Dieci cose che ho imparato, selezionato per la prima prova di maturità 2023.
Il libro, pubblicato dopo la morte del divulgatore, mette insieme una serie di considerazioni che lo stesso Angela ha raccolto nel corso della sua esistenza. Il conduttore celebra la conoscenza e sottolinea l’importanza di “spendere in ricerca, innovazione, produttività”, perché questo è “il miglior investimento possibile, quello che rende maggiormente in prospettiva”, analizza i cambiamenti che ha subito negli anni il nostro Paese e dedica una critica costruttiva ai sistemi istituzionali e alla politica, incapace di dare assoluta centralità all’indagine scientifica anche in ambito scolastico. “L’Italia, che ha marcato profondamente per secoli il cammino della civiltà è oggi in profonda difficoltà e ha perso le sue luci”. Il progresso morale e materiale dell’umanità può essere garantito, secondo l’autore, solamente da un ragionamento critico e scientifico, che spesso manca nei dibattiti politici.