Se il patron di Twitter, ormai diventato X, si prepara a combattere, il CEO di Meta tira il freno sul loro incontro da gladiatori
Mentre i social fremono per vederli combattere nell’arena, Elon Musk e Mark Zuckerberg, rispettivamente proprietario di Twitter, ribattezzato di recente X, e CEO del gruppo Meta, ritardano sempre più il loro match da gladiatori. A retrocedere sul guanto di sfida raccolto, sarebbe proprio Zuckerberg, il quale tenta da settimane di sedare l’animosità del rivale, sfidandolo a colpi di post sulle piattaforme social di loro proprietà.
Dal canto suo, Musk non tentenna nemmeno un po’. Proprio venerdì, infatti, ha pubblicato un nuovo post su X in cui conferma il match, anticipando una battaglia epica che verrà trasmessa sia sull’ex Twitter sia sui canali Meta. A conferma di ciò, il poliedrico amministratore delegato di Tesla ha dichiarato di avere già preso accordi con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per allestire l’evento in Italia, in una location che ricorderà i tempi aurei dell’antica Roma. Sarà davvero così?
“Sono pronto a combattere dal giorno in cui Elon mi ha sfidato. Se mai sarà d’accordo su un vero appuntamento, lo saprete da me. Fino ad allora, per favore presumete che tutto ciò che dice non sia stato concordato. […] Condividerò i dettagli sul mio prossimo combattimento quando sarò pronto”.
Con queste parole, pubblicate su Threads, piattaforma rivale di X, Mark Zuckerberg ribatte all’hype divampato sui social per il suo match contro Elon Musk. I due dovrebbero fronteggiarsi all’interno di una gabbia in uno scontro di MMA – mixed martials arts, ovvero arti marziali miste – disciplina di cui sono entrambi appassionati oltre che atleti dilettanti. Lo scorso giugno, nessuno aveva preso davvero sul serio il guanto di sfida lanciato da Musk, pronto a sfidare il suo rivale non solo sul campo digitale: “Sono pronto per una partita in gabbia” – “Inviami la posizione”. Battute secche quelle tra i due magnati dei social, ma piene di aspettativa. Infatti, da quel momento ovunque non si è parlato d’altro che dello scontro del secolo.
La rivalità tra Musk e Zuckerberg si è accesa dopo che il primo nel 2022 ha rilevato Twitter per 44 miliardi di dollari, diventando uno dei principali protagonisti del settore dei social media, da tempo dominato dalle piattaforme Meta, come Facebook e Instagram.
Per non restare indietro, Zuckerberg ha “sfidato” Musk con il lancio di Threads, diretta rivale di X e prima piattaforma progettata come rimpiazzo della compianta Twitter. Come risposta, il legale del fondatore di Tesla ha minacciato di fare causa a Meta per avere rubato idee soggette a proprietà intellettuale e per avere reclutato ex membri dello staff di Twitter.
Mentre Musk e Zuckerberg continuano a battibeccare sui social, senza arrivare a una decisione definitiva, tutti fremono dal sapere dove avverrà lo scontro del secolo. Date le premesse “epocali”, la prima ipotesi era ricaduta su Roma. Infatti, nessun posto sarebbe stato più degno del Colosseo per ospitare una simile lotta tra gladiatori del Web. Subito però era arrivata la rettifica del Ministro della Cultura Sangiuliano, che ha subito chiarito che l’evento non si terrà nella Città Eterna.
A questo punto, si è fatto avanti il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, il quale ha candidato la storica città campana, esaltandola come “luogo più adatto” per un tale evento epico. Non da meno, il primo cittadino di Taormina Cateno De Luca, che ha addirittura ha proposto il teatro antico in qualità di arena per lo scontro, mentre il governatore della Calabria Roberto Occhiuto ha avanzato la sua candidatura contattando il Ministro Sangiuliano. Di diverso parere, Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e Vicepresidente nazionale Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che ha criticato il teatrino messo in piedi da Musk e Zuckerberg, considerati solo “due miliardari che giocano a scimmiottare moderni gladiatori!”
Insomma, la battaglia epica tra i due colossi del Web ha diviso anche la politica italiana. In prima fila, tra gli oppositori, si staglia il leader di Azione Carlo Calenda, che esorta Sangiuliano a non diventare “il valletto di Musk e Zuckerberg”, dissacrando i monumenti italiani e il retaggio nazionale. Del tutto a favore del match, invece, è il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che replica alle reazioni negative di Calenda, Matteo Orfini e anche Maurizio Gasparri ricordando che non si tratterebbe della prima volta in cui un monumento nazionale viene “smontato” per un evento di spettacolo, riferendosi all’esibizione di Gianni Morandi nell’aula del Senato, lo scorso 8 maggio.
Quindi, mentre in Italia si litiga ancora per sapere se, ma soprattutto dove, l’epico scontro tra Musk e Zuckerberg prenderà piede, qualcosa si muove anche all’estero. Infatti, nelle ultime ore, alcune fonti menzionano anche Parigi come possibile location della sfida di arti marziali tra il patron di X e il creatore di Facebook.
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