Nel 2024 rincari su assorbenti e prodotti per bambini: ecco di quanto e cosa colpiranno

Nessuna buona notizia per le tasche delle famiglie italiane. Pannolini, assorbenti e prodotti per la prima infanzia cresceranno di prezzo.

Con la nuova Legge di Bilancio 2024, che al momento si trova ancora nello stato di bozza, ci saranno numerose novità per le tasche degli italiani. Se da un lato ci si aspetta notizie positive e rincuoranti, dall’altro le prime informazioni in merito sono tutt’altro che rosee, soprattutto per le famiglie italiane. La prima riguarda l’IVA sugli assorbenti e sui prodotti per la prima infanzia.

Per quanto quelle che circolano in questi giorni siano notizie relative solo ed unicamente alla bozza della nuova Legge di Bilancio, emerge una volontà da parte del governo di cambiare l’aliquota in riferimento ad alcuni beni di prima necessità. Si tratta di assorbenti, tamponi e coppette mestruali, così come latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei neonati, quindi farine, semole, semolini e amidi. Rientrano nel gruppo poi anche i pannolini, così come i seggiolini per bambini da installare in auto: ecco quanto costeranno.

Rincari su pannolini e assorbenti: il governo torna indietro

In Europa, la Scozia è stata il primo paese ad assicurare assorbenti gratis a tutte le donne in età fertile. Nel Regno Unito, in Canada e in Irlanda invece questi prodotti non subiscono alcuna tassazione, mentre la Nuova Zelanda li dà gratuitamente a tutte le studentesse. In Italia, così come in molti altri paesi, sono moltissime le donne che chiedono a gran voce che anche la loro nazione si adegui a questi nuovi standard di umanità e, infatti, nel 2023 il governo guidato da Giorgia Meloni aveva modificato il Decreto IVA scegliendo l’aliquota ridotta per tutti i prodotti sopra elencati.

Aumenta l'IVA sugli assorbenti e sui prodotti per l'infanzia
Aumenta l’IVA sugli assorbenti e sui prodotti per l’infanzia: ecco di quanto sarà il salasso (spraynews.it)

La bozza della Legge di Bilancio, però, preannuncia il ritorno dell’IVA al 10% per tutti questi beni di prima necessità, raddoppiandola quindi rispetto a quella odierna. La Premier stessa aveva preannunciato questo ritorno al passato: “Non confermiamo il taglio dell’IVA sui prodotti per la prima infanzia perché purtroppo il taglio dell’IVA è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo e quindi non penso che valga la pena di rinnovare questa misura”. Insomma, le tasche degli italiani e soprattutto delle italiane sembra che verranno di nuovo messe a dura prova.

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