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Attualità

Netflix, brutta sorpresa per gli utenti: accadrà proprio nel 2024, “Occasionalmente..”

Netflix cambia ancora i prezzi degli abbonamenti alla piattaforma. Si tratta di indiscrezioni che però fino ad ora si sono sempre rivelate veritiere.

Arrivata quasi 10 anni fa nel nostro Paese, Netflix ha cambiato per sempre -e non solo qui da noi- le modalità di fruizione dei prodotti audiovisivi. In particolare per le serie tv con la partica del binge watching ovvero quella del guardare quanti più episodi in maniera consecutiva. A cambiare però è stato anche il modo di guardare i film; dalla possibilità di scelta pressoché infinita a quella di mettere in pausa e riprendere la visione quando si vuole cosa questa pressocché impossibile fino al suo arrivo.

Ha creato un mercato che in questo decennio ha conosciuto una concorrenza sempre più spietata: Amazon Prime, Apple Tv e poi Paramount + o la nostrana Rai Play hanno via via alzato l’asticella. Dal monopolio che aveva, il colosso si è trovato in un mercato in cui l’offerta cresceva così come la qualità dei prodotti offerti, era inevitabile che arrivassero dei cambiamenti.

Netflix per un lungo periodo ha offerto prezzi modici per l’abbonamento e pur conoscendo la pratica dell’account condiviso da più persone ha fatto finta di non vedere. L’arrivo della concorrenza ha cambiato le carte in gioco e così prima ha cominciato ad aumentare i prezzi degli abbonamenti e poi ha messo fine alla pratica dell’account condiviso tra soggetti che non vivono sotto lo stesso tetto e usufruiscono della stessa connessione. Sembrava essere finita qua e invece la novità spiacevole per gli utenti è che Netflix ha deciso di aumentare ancora il costo degli abbonamenti per il 2024, andando tra l’altro ad eliminare un’importante funzione.

Su Netflix arriva la pubblicità?

Netflix elimina l’abbonamento base senza pubblicità (SprayNews.it)

Come siano andate fino ad ora le campagne di cambiamento promosse dal colosso non è dato sapere, Netflix così come le altre piattaforme sono molto restie a comunicare il numero di abbonati e gli introiti che ne derivano -il che è stato anche uno dei principali motivi che ha portato al lungo sciopero delle maestranze ad Hollywood- quello che fa, invece, è pubblicare periodicamente una lettera degli azionisti con le intenzioni di crescita previste.

La lettera di quest’anno parla di incrementi nel costo degli abbonamenti per far fronte agli investimenti e miglioramenti apportati al servizio. Non si scende nel dettaglio, ma nella lettera si legge che “occasionalmente si chiederà agli utenti di pagare per pagare un po’ di più per riflettere tali miglioramenti“. È, quindi, probabile che come succede su Amazon Prime, per esempio, si mettano in vendita film o serie acquisite chiedendo di pagare un costo extra.

Il documento segue il buon andamento del 2023, senza numeri effettivi alla mano dalla sede di Los Angeles Netflix parla di 13 milioni di nuovi abbonati a livello globale nel quarto trimestre dello scorso anno. Il merito va soprattutto alla funzione gaming introdotta proprio nel 2023 e ai nomi che tirano come La Casa di Carta e lo spin off su Berlino, Squid Game e Bridgerton arrivato alla terza stagione.

Sparisce l’abbonamento basic

Per quanto riguarda gli aumenti non si sa quando partiranno e da dove, quello che Netflix ha comunicato con certezza è che da Aprile in Canada e Regno Unito sarà eliminato l’abbonamento basic senza pubblicità. Si tratta dell’abbonamento al costo più basso, qui da noi a 7,99 euro, che dà possibilità di fruizione da un solo dispositivo alla volta e che rappresenta il 40% delle entrate.

Al suo posto arriverà un abbonamento ad un costo inferiore, ma con l’introduzione della pubblicità. Ebbene sì alla fine la piattaforma si è piegata agli incassi che questa può garantire. L’obiettivo sarebbe quello di spostare gli utenti su gli abbonamenti premium che però cominciano a costare parecchio.

Cambierà anche da noi? Canada e Regno Unito sono sicuramente solo le prime due tappe. Il colosso valuterà l’andamento ma è probabile che questa funzione sia estesa a tutti i paesi in cui offre il servizio. Forse anche l’era del binge watching è arrivata alla fine.

Anna Peluso

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