Tante persone soffrono di allergia al Nichel, un metallo presente in moltissimi oggetti di uso quotidiano, ma anche in alimenti comuni.
Oggetti di uso quotidiano, cosmetici e addirittura alimenti possono contenere Nichel, un elemento che può scatenare reazioni allergiche anche molto fastidiose. Le persone allergiche, ovviamente, devono evitarne il contatto e l’ingerimento, anche se non sempre è facile. Una sovraesposizione di questo metallo può portare a una reazione allergica.
Nel mondo, si stima sia allergico al Nichel addirittura il 30% della popolazione, in maggioranza donne, di qualsiasi fascia di età. Si tratta dunque di un problema molto comune, che deve essere affrontato. In che modo? Prima di tutto, occorre conoscere ciò che si acquista, leggendo bene le etichette e informandosi, specie per quanto riguarda il cibo.
Il Nichel è un metallo presente in oggetti, cosmetici e alimenti: come prevenire un’allergia
Il Nichel è presente ovunque e lo possiamo trovare in qualsiasi situazione, tanto che ne stiamo a contatto quotidianamente. Ad esempio, tra gli oggetti che contengono Nichel ci sono le chiavi, gli orologi, i gioielli da bigiotteria, le cerniere, le pentole, in tanti attrezzi da lavoro, la fibbia della cintura, le forbici e in molti altri oggetti che maneggiamo tutti i giorni.
In tal caso, meglio evitare jeans e cinture con borchie, oppure meglio evitare di indossare accessori e gioielli di bigiotteria e preferire oggetti realizzati con leghe prive di Nichel. E ancora, meglio cucinare con pentole e stoviglie priva di Nichel, usando quelle in acciaio inox 18/0 o 18/c, evitando l’acciaio 18/8 e 18/10. Tra l’altro, il Nichel è usato anche per la produzione di monete da 1 e 2 euro.
Come accennato, il Nichel è presente anche in molti cosmetici, non come ingrediente, vietato per legge, ma come contaminante. Secondo le normative europee, la percentuale non deve superare il microgrammo di Nichel per grammo di prodotto cosmetico. Anche i cosmetici sui quali è presente la scritta “Nichel Free” sono fuorvianti, poiché è impossibile conoscere la percentuale di contaminazione.
I cibi contenenti Nichel che possono creare diversi disturbi
Meglio sempre testare i nuovi prodotti acquistati, distribuendoli su una piccola parte di pelle e osservare se questi scatenano reazioni entro un giorno. L’allergia da Nichel compare in due forme, la dermatite da contatto e l’allergia sistemica. Non comporta gravi conseguenze, il corpo la combatte nel giro di pochi giorni. La dermatite da contatto provoca arrossamenti e bolle che scompaiono in poco tempo, solitamente due/quattro giorni.
Per quanto riguarda l’allergia sistemica (SNAS), che colpisce il 20% delle persone, questa viene scatenata dal consumo di certi alimenti contenenti Nichel, i quali possono dare origine a eczema, cistite, unghie e capelli fragili, mal di testa e spossatezza, crampi addominali, diarrea. In quali cibi è presente il Nichel? In particolare negli alimenti di origine vegetale.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, i cibi ricchi di Nichel sono il cacao e il cioccolato, la frutta secca, i legumi, la liquirizia, gli asparagi, gli spianaci e i broccoli, i pomodori, la cipolla, i funghi, i kiwi, l’avena, le farine integrali. Questi cibi, nonostante siano salutari, possono dare vita a problemi di vario genere.
In certi casi, anche l’acqua del rubinetto, dove il Nichel viene rilasciato dalle tubature, e in tal caso si consiglia di lasciar scorrere un po’ prima di bere. Comunque sia, se si notano certi disturbi, magari la causa è proprio il tipo di dieta. Per togliere ogni dubbio, ci si può sottoporre al Patch test, cioè l’applicazione di un cerotto contenente l’allergene, oppure, nel caso di SNAS, ci può provare a seguire una dieta Nichel Free di 1 0 2 mesi, dettata da un nutrizionista.