Tra le tante meraviglie di Roma ce n’è una meno famosa di altre, ma da lasciare veramente a bocca aperta: vedere per credere.
Se vi piacciono le illusioni ottiche e l’arte c’è un’attrattiva nella Città Eterna (che di meraviglie ne vanta innumerevoli) da vedere assolutamente almeno una volta nella vita. Si trova a Palazzo Spada, una sontuosa dimore nobiliare costruita nel 1540 per volere del cardinale Girolamo Capodiferro, e poi acquistata dal cardinale Bernardino Spada, nel 1632, il quale incaricò niente meno che Francesco Borromini di apportarvi alcune modifiche secondo il nuovo gusto dell’epoca.
Il genio di Borromini diede sicuramente il meglio di sé nella galleria di Palazzo Spada. Si tratta di un tunnel lungo appena 8 metri, ma percepito dall’occhio umano con una lunghezza di 35 o giù di lì, complice un ardito e stupefacente gioco prospettico. Una illusione ottica spettacolare come poche altre. La celebre galleria prospettica finge da passaggio tra i due cortili della dimora, e ne rappresenta di fatto il fiore all’occhiello.
La celebre galleria di Palazzo Spada fu realizzata in un solo anno, tra il 1652 e il 1653, con il fondamentale aiuto di un matematico agostiniano, Padre Giovanni Maria da Bitonto. Fiancheggiata da colonne e coperta da una volta a botte, lunga poco più di 8 metri, trae in inganno anche l’occhio più allenato: osservandola dall’ingresso, infatti, appare profonda circa 35 metri. Qual è il segreto di un’illusione ottica così ben riuscita?
Il primo “trucco” sta nel pavimento, che è realizzato in leggera salita, mentre il soffitto è in discesa, secondo la tecnica della “prospettiva accelerata”. Le pareti e i piani del colonnato, poi, non procedono parallelamente, ma convergono in un unico punto di fuga. Tutti questi accorgimenti hanno consentito di riprodurre in uno spazio molto limitato quello che invece sarebbe dovuto essere un corridoio 4 volte più lungo.
Un’ulteriore curiosità: il muro di fondo era originariamente dipinto con una finta vegetazione in trompe l’oeil, ma nel 1861 la decorazione fu sostituita da una statuetta di guerriero romano, oggi riprodotta in calco, che funge visivamente da punto di fuga dell’intera opera: dall’ingresso la scultura sembra a grandezza naturale, mentre in realtà è alta solo 60 centimetri!
C’è da dire però che questa illusione ottica non fu concepita come un semplice artificio per stupire i facoltosi ospiti del Palazzo: racchiude anche un significato simbolico: le ingannevoli apparenze del mondo terreno che, viste da una diversa prospettiva, assumono tutt’altro valore e significato…
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