Oltre alle dichiarazioni di Paul McCartney sul brano inedito che uscirà prima della fine del 2023, arrivano le parole di Ringo Starr, che annuncia che le voci dei Beatles scomparsi saranno “vere”, non artificiali, e al completo
All’inizio dello scorso giugno Paul McCartney, uno dei due Beatles ancora in vita, ha annunciato che la band avrebbe pubblicato un nuovo inedito entro la fine dell’anno. Come? Grazie all’intelligenza artificiale ovviamente, la superstar indiscussa del terzo millennio.
Lo aveva dichiarato durante il programma radio Today della BBC, in cui sosteneva che sarebbe partito da una vecchia registrazione di John Lennon per poi implementarla grazie al raffinatissimo strumento di ultima generazione. La notizia fece subito il giro del mondo, ma la stampa non la accolse con grande entusiasmo o ammirazione, guardando la nuova canzone come l’ennesimo “freddo prodotto” dell’AI.
Oggi però la curiosità e i cuori di tutti gli intramontabili appassionati dei Fab Four tornano a riscaldarsi grazie alle ultime dichiarazioni del batterista Ringo Starr, l’unico altro Beatles in vita insieme a McCartney.
Rispetto al nuovo pezzo annunciato, tra i fan della band di Bristol si era cominciato a diffondere il timore di una – ormai quasi “banale” – riproduzione artificiale della voce di Lennon, quindi uno dei tanti esperimenti che già pullulano nel web, al posto di un’opera autentica ed emozionante tramite cui poter ricordare i bei vecchi tempi.
Di fronte a queste paure è intervenuto Ringo Starr, dichiarando durante un’intervista a Rolling Stones che i due Beatles rimasti non falsificherebbero mai la voce del loro ex compagno. Anzi, dei loro compagni. Eh sì, perché nel nuovo brano sarà presente anche la quarta voce della band: quella di George Harrison.
Secondo le dichiarazioni di Starr, Harrison avrebbe registrato delle parti proprio destinate a questa canzone inedita poco prima della sua morte, avvenuta nel 2001.
Il Guardian riporta che la scelta di ricostruire la canzone con l’intelligenza artificiale sia nata grazie al documentario di successo “Get Back”, uscito nel 2021 a cura di Peter Jackson, che narra dei 21 giorni trascorsi dai Beatles in studio di registrazione per l’incisione dell’album “Let It Be” e culmina con l’esibizione del celebre concerto sul tetto della Apple Corps.
Nella pellicola emerge il lavoro di Emile De La Rey, l’ingegnere del suono ed esperto di apprendimento delle macchine che addestra i computer a riconoscere le voci dei componenti della band e a separarle dai rumori di fondo e dagli strumenti.
Né Paul né Ringo hanno ancora annunciato il nome della canzone che uscirà nel 2023, ma gli indizi fanno supporre che si tratti di Now and Then, un demo di Lennon su cui McCartney, Harrison e Starr hanno lavorato durante le stesse sessioni che hanno portato alla nascita i brani di Free As A Bird e Real Love.
Una dichiarazione commovente però il batterista l’ha rilasciata: a quanto pare sarà “l’ultimo brano inciso dalla formazione originale dei Beatles che potrete ascoltare. E questo è un dato di fatto». Oltre a farsi scappare uno spoiler sul pezzo che forse per i più non è poi tanto spoiler: “La nuova canzone sarà bellissima”.
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