Nuova truffa call center: mai rispondere così a questi numeri sconosciuti

Si sente spesso parlare di truffe telefoniche, e i truffatori sono sempre più agguerriti: dai call center arriva una nuova truffa a cui bisogna stare attenti.

Si è chiusa l’epoca del mercato tutelato e adesso, con il mercato libero, si sono già moltiplicate le truffe telefoniche. Soprattutto per quanto riguarda il settore dell’energia, gli operatori di un call center mettono in atto una subdola strategia, che poi è in realtà una truffa ai danni del cliente, in modo tale da stipulare nuovi contratti. A proposito di truffe, agli sportelli bancari è in atto la tattica dello skimming, perciò, attentione!

Per far accettare e firmare il contratto a un cliente, i call center mettono in atto una strategia spietata, per avere un bacino di utenti sempre più folto, all’insaputa del consumatore stesso. Le aziende fornitrice hanno, in teoria, un bacino di utenti di circa 15 milioni, comprese anche le aziende aderenti al mercato libero. Come si raggiungono questi potenziali clienti? Tramite call center.

Come funziona la truffa del call center: la strategia subdola a cui stare attenti

Chiamata sospetta al cellulare
Chiamata sospetta al cellulare (Spraynews.it)

I call center, li conosciamo, possiedono una lista di numeri di telefono di tutti i telefonini d’Italia, e chiamano a tappeto. Spesso, gli operatori sono davvero insistenti, è il loro mestiere, e “accalappiano” vittime per sfinimento. In un’era come quella odierna, dove se si vuole cambiare fornitore, basta consultare il web e scegliere la tariffa più adatta, il call center out-bound non ha quasi più senso.

Recentemente, ci sono stata numerose segnalazioni sospette ai danni dei call center, per l’avviamento di alcuni contratti insoliti, che non sarebbero mai stati richiesti o accettati dal cliente. Che cosa è accaduto? È semplice, come confermano le Forze dell’Ordine, si tratta della cosiddetta “truffa del sì”. In cosa consiste? È una chiamata, da parte dell’operatore, volta a fare alcune domande specifiche.

La truffa telefonica del “sì”: come tutelarsi

Il cliente, rispondendo ad alcune semplici domande, è costretto a rispondere “sì”. Ad esempio, quando gli operatori si presentano, iniziano con “Salve, parlo con il/la signore/signora X?”. Una domanda semplicissima, alla quale il cliente risponde automaticamente di “sì”. È la parolina “sì” che frega l’utente, perché questa viene registrata, tagliata dal contesto originale e montata per l’attivazione per il contratto con la nuova società energetica.

Per questo motivo, a qualsiasi domanda, non bisogna mai rispondere con “Sì”, ma fornire una risposta diversa, per non cadere vittime della truffa. In caso di frode, poi, è difficilissimo dimostrare la truffa, e che la propria voce sia stata registrata e montata per un altro discorso. Perciò, la soluzione migliore è quella di rispondere, ad esempio, “Sono io”, oppure “Mi dica”.

Inoltre, non bisogna mai concedere i propri dati anagrafici, per non risalire al Codice Fiscale, e non fornire mai i codici POD e PDR, ossia i numeri di identificazione dell’impianto di energia elettrica e del gas. E ancora, meglio iscriversi al Registro delle Opposizioni. Se si viene truffati, si deve inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno alla società fornitrice di energia per disconoscere il contratto, e ovviamente denunciarla per truffa.

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