Attualità

Olio di semi o extravergine: smetti di sbagliare, per friggere usa questo

Friggere è uno dei metodi di cottura più gettonati al mondo: si può friggere di tutto e con tanti grassi diversi, ma qual è il migliore?

La frittura è un metodo di cottura che sfrutta il calore di un grasso portato ad alta temperatura per caramellizzare gli zuccheri presenti nella panatura, nella pastellatura o negli alimenti in purezza. Solitamente il vettore di calore è un olio, o più in generale, un grasso. Nella cottura della celebre cotoletta viennese (schnitzel), ad esempio, si usa lo strutto, mentre per la cottura di alcuni tipi di carne si usa burro aromatizzato alle erbe.

Solitamente, però, la frittura presuppone l’uso di olio: ma quale olio? Come è noto esistono numerose tipologie di oli vegetali. Pensiamo al classico extravergine di oliva, all’olio di semi, a quello ricavato dalla frutta secca come quello di arachidi o anche a quello ricavato da alcuni cereali, ad esempio quello di riso. Quando decidiamo di friggere una pietanza, dunque, optiamo per un olio o per l’altro in base a vari fattori.

Come scelgo l’olio migliore per friggere? Devi conoscerne il punto di fumo

Qual è l’olio migliore per friggere? Per scoprirlo devi conoscere il punto di fumo (Spraynews.it)

Da una parte potremmo effettuare una scelta di tipo economico: gli oli di semi, infatti, hanno un costo molto più contenuto rispetto a quello d’oliva. Inoltre anche il gusto incide sulla decisione: l’olio d’oliva risulterà in una frittura più decisa, quello di semi in un gusto più neutro e delicato. Oltre a questi elementi si può anche valutare l’aspetto chimico di questi grassi, che può risultare in una frittura più o meno sana.

Per farlo dobbiamo imparare cos’è il punto di fumo. Con questa dicitura si fa riferimento alla temperatura in cui un olio inizia il processo ossidativo. Il punto di fumo può variare di qualche grado in base al tipo di olio, ma non andrebbe mai superato in quanto comporta la produzione di una sostanza tossica: l’acroleina. Il punto di fumo, inoltre, si chiama così poiché è proprio la fase in cui l’olio inizia a fumare, rilasciando un odore forte e sgradevole.

Le opzioni migliori: olio EVO e di arachidi

Gli oli che presentano un punto di fumo più alto sono quello di arachidi e quello d’oliva, grazie a un’alta concentrazione di grassi monoinsaturi “buoni”. Il primo lo raggiunge dopo i 230°, mentre il secondo dopo i 220°. Anche se dovessimo dimenticarci l’olio sul fornello per qualche minuto di troppo, dunque, con queste due opzioni non dovremo preoccuparci di superare il punto di fumo!

Martina Di Paolantonio

Recent Posts

Il fungo Quercetto di Bosco Mar protagonista del piatto dello chef Circiello su Rai1

Sabato mattina, le telecamere di Rai1 si sono accese su un momento dal forte significato…

1 settimana ago

Capelli luminosi e naturali con il balayage: ecco perché è la tecnica più richiesta del momento

Schiariture naturali e tagli su misura per valorizzare ogni chioma con eleganza e armonia, grazie…

2 settimane ago

Trattamento alla cheratina: il segreto per capelli disciplinati e protetti dallo stress ambientale

Il trattamento alla cheratina anticrespo/lisciante rappresenta una vera rivoluzione nel mondo della cura dei capelli.…

1 mese ago

Trattamenti alla cheratina a Roma per una chioma liscia e morbida: scopri la classifica dei migliori saloni

Sbarazzati del crespo con il trattamento lisciante alla cheratina Se ti trovi a combattere ogni…

1 mese ago

Capelli crespi o danneggiati? Svelato il trattamento giusto per te!

Il botox capillare non ha alcuna correlazione con il botulino, ma rappresenta un trattamento innovativo…

2 mesi ago

Aperto a Lanuvio il centro di aggregazione giovanile presso la Parrocchia Santa Maria Maggiore

Un nuovo spazio per i giovani della comunità A Lanuvio, nasce un'importante iniziativa dedicata ai…

2 mesi ago