Il 23 agosto 2023 esce Oppenheimer, biopic di Christopher Nolan sul “padre della bomba atomica”: ecco cosa sapere prima di entrare in sala
Tutti i riflettori sono puntati sull’ultima attesissima impresa cinematografica di Christopher Nolan, Oppenheimer, in uscita domani in tutti i cinema italiani. Dopo un’estate trascorsa in competizione con Barbie di Greta Gerwing, record ai botteghini mondiali, Nolan si prepara a offrire al pubblico la grande storia di vita e professionale del fisico americano Robert Oppenheimer, considerato il padre della bomba atomica.
Il biopic di Nolan si basa sulle vicende narrate nel libro intitolato American Prometheus: The Triumph e Tragedy of J Robert Oppenheimer, di Kai Bird e Martin J Sherwin, vincitore del Premio Pulitzer. La storia ripercorre l’incredibile biografia del famoso fisico statunitense che ha guidato l’operazione del Progetto Manhattan durante la Seconda Guerra Mondiale, che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche. Ma Oppenheimer non è solo il racconto sulla nascita di una delle armi di distruzioni di massa più tristemente note al mondo. È la storia di un uomo ossessionato da un’idea, raccontata da uno dei registi più visionari della nostra generazione. Ma prima di andare al cinema, scopriamo insieme qualche curiosità su Oppenheimer.
Christopher Nolan firma un nuovo incredibile capolavoro, in cui si condensano abilità registica, talento attoriale e sperimentazione della tecnica cinematografica. Si tratta del primo film ad alto budget – si stima che il costo della pellicola si aggiri a 100 milioni di dollari – del regista non prodotto dalla Warner Bros Pictures. Infatti, Nolan si sarebbe rivolto alla Unversal Pictures per i dissapori sorti con i dirigenti della casa di produzione, che avevano deciso di pubblicare tutta la sua cinematografia prevista dal 2021 sulla piattaforma streaming HBO Max, il giorno successivo all’uscita dei titoli in sala.
Ma cosa aspettarsi dal nuovo film di Nolan? Dopo il virale fenomeno divampato sul web di Barbienheimer, un trend che si è preso bonariamente gioco dell’impatto sul pubblico e della concorrenza tra Barbie e Oppenheimer, Ecco alcune curiosità da sapere prima di correre nelle sale il 23 agosto a vedere Oppenheimer.
Per Oppenheimer, Nolan ha selezionato un cast di attori stellare, in alcuni casi affidandosi a interpreti che già conosce e che sapeva fossero una scommessa vinta. È il caso di Cillian Murphy, con cui ha collaborato più volte e che, ai tempi de Il Cavaliere Oscuro, fece il provino per il ruolo di Batman, salvo poi essere scritturato nella parte del villain lo Spaventapasseri. Ora, alla sua sesta collaborazione con il regista, Murphy ottiene il suo primo ruolo da protagonista, con un’interpretazione per molti già in odore di Oscar. Accanto a lui, troviamo Emily Blunt, nelle vesti della botanica e biologa Katherine “Kitty” Oppenheimer, moglie del fisico; Robert Downey Jr., molto apprezzato Oscar per la sua interpretazione di Lewis Strauss; Matt Damon, nei panni del generale Leslie Groves, e Florence Pugh, che interpreta la psichiatra Jean Tatlock, amante di Oppenheimer. Insieme agli attori principale, il capolavoro di Nolan vanta altri interpreti, con ruoli minori, ma di fondamentale importanza per la trama, tra cui: Benny Safdie, che dà il volto al fisico teorico Edward Teller; Josh Hartnett, nelle vesti dello scienziato nucleare Ernest Lawrence e Gary Oldman, nei panni del presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman, e ancora Rami Malek, Casey Affleck, Dane DeHaan, James D’Arcy e Jack Quaid.
Secondo quanto riportato in una sua recente intervista, durante i casting, Nolan ha scelto di tenere all’oscuro alcuni degli attori in merito al ruolo che avrebbero interpretato nel film, almeno fino a che non si fosse finalizzato l’accordo per l’ingaggio. Dal canto loro, consapevoli che si trattava del film di uno dei registi più acclamati di sempre, tutti gli interpreti avrebbero accettato qualunque ruolo anche a scatola chiusa.
Poi, durante le riprese, proprio come gli scienziati del Progetto Manhattan che si traferirono a Los Alamos per lavorare sulla bomba atomica, allo stesso modo il cast di Oppenheimer ha formato una vera e propria comunità, vivendo tutti insieme in un hotel del New Mexico, in quella che Emily Blunt ha definito come un’esperienza da campo estivo.
A chiunque conosca la filmografia di Nolan non è sconosciuto il suo sodalizio con il re delle colonne sonore hollywoodiane, Hans Zimmer. Tuttavia, dopo una la proficua collaborazione nella trilogia di Batman, Inception e Interstellar, il regista ha deciso di affidare le musiche di Oppenheimer a Ludwing Göransson, che aveva già firmato la colonna sonora di Tenet, altro film di Nolan del 2020, oltre a collaborare in Black Panther e Creed – Nato per combattere.
Nella mente di Nolan, infatti Oppenheimer è anche una pellicola dedicata alla musica, alla sua perfezione, a quelle che si può definire “matematica delle note”. Non a caso, nella colonna sonora di Göransson, c’è un brano che si chiama: Can you hear the music? Come nei suoi sogni più visionari, Nolan fa “danzare” la materia, divertendosi a inserire i suoi personaggi in una corsa nello spazio armoniosa e bellissima, con slanci verso l’alto e intrecci perfetti.
Altra curiosità: Oppenheimer sfida la censura. I più affiliati a Nolan ricorderanno che il suo ultimo film vietato ai minori è stato Insomnia del 2002, con Al Pacino e Robin Williams. Ora, dopo vent’anni, la Motion Picture Association of America ha assegnato a Oppenheimer una valutazione vietata ai minori per la presenza di scene di sesso, nudità e per il linguaggio un po’ più colorito rispetta alle pellicole cui il regista ci aveva abituati.
Probabilmente, la decisione della MPAA è da imputare in prima istanza al tanto chiacchierato episodio di sesso tra Cillian Murphy e Florence Pugh, in cui sono presenti lunghe scene di nudo integrale. A tal proposito, si è espresso in prima persona l’attore protagonista, difendendo la sceneggiatura e l’interpretazione della collega: “Le scene sono state scritte in maniera ponderata. Nolan sapeva che quelle scene avrebbero fatto ottenere al film la classificazione che ha avuto. Quando le vedi, puoi constatare che sono così potenti. E non sono gratuite. Sono perfette. E Florence è semplicemente incredibile”.
In un’intervista rilasciata per la promozione di Oppenheimer, Nolan ha rivelato una piccola curiosità sullo script. Infatti, ha dichiarato di aver scritto la sceneggiatura in prima persona, contrariamente alla sua consolidata prassi registica. In tal senso, ha chiarito che il film viene narrato sia da un punto di vista oggettivo che da uno soggettivo. Per questo motivo, Nolan ha deciso di registrare a colori le scene narrate “soggettivamente”, basandosi sulla percezione del personaggio. D’altro canto, ha scelto di lasciare in bianco e nero le scene “oggettive”, che trasmettono l’iter della storia, come se si assistesse alla riproduzione di un cinegiornale dell’epoca.
Nella visione di Nolan, Oppenheimer deve essere visto sul grande schermo. Non solo per la potenza della storia raccontata, ma soprattutto per godere appieno delle potenzialità del mezzo cinematografico. Da tempo, Nolan ha consacrato i suoi film al sistema di proiezione IMAX, in grado di riprodurre le immagini con una grandezza e una risoluzione molto superiore rispetto ai sistemi di proiezione convenzionali. Quindi, dopo avere sdoganato già dai tempi de Il cavaliere oscuro, in Oppenheimer Nolan ha utilizzato entrambe le fotocamere IMAX e Panavision 65mm, che possiedono alcune delle migliori risoluzioni mai viste prima.
In realtà, per rispecchiare precisamente il progetto del regista, Oppenheimer andrebbe visto in IMAX 70mm: un formato disponibile in Europa solo a Praga.
Oppenheimer dura tre ore, e sono tre ore molto intense, visivamente ed emotivamente. Ad oggi, quindi, la pellicola può vantare il record per il film più lungo di Nolan, con i suoi 180 minuti, superando anche la durata di Interstellar, che dura “solo” 169 minuti.
Data la profondità e la complessità della vita di Oppenheimer e il suo ruolo chiave nella creazione della bomba atomica, il regista ha valutato come tre ore di proiezione fossero necessarie per rendere giustizia alla sua storia. Il film infatti copre un arco narrativo di 45 anni, partendo dal 1923, con un excursus sui primi anni a Cambridge dello scienziato, fino ad arrivare alla sua morte, avvenuta nel 1967.
Tra curiosità e abilità regista, in Oppenheimer Nolan costruisce una parabola di un uomo che, dopo una grande fase di ascesa e acclamazione, vive una fase discendente, a causa della sua posizione contro le armi e il loro utilizzo in guerra. Addirittura, venne ostracizzato dai media e dalla società scientifica e militare dell’epoca per il suo invito a una cooperazione internazionale tra americani e russi.
Insomma, Oppenheimer non è solo la storia della bomba atomica. È il racconto dell’ambizione umana e della sua fallacia. Il fisico era un genio? O era un pazzo che credeva di porre fine a tutte le guerre? Costruendo abilmente sulla sottile linea spartiacque tra i due giudizi – visione geniale e scellerata pazzia – Christopher Nolan riesce a confezionare ancora una volta una grande storia, uno spettacolo per il cinema.
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