Paese che vai, usanza che trovi. Leggete qui se non volete fare brutta figura in vacanza

Dal Regno Unito le regole di galateo per il perfetto turista. Cosa si può fare e cosa è meglio evitare in 165 Paesi del mondo

Paese che vai, usanza che trovi, dice il proverbio. In altre parole, quando si viaggia sarebbe opportuno seguire le usanze del posto, nel rispetto di quelle che sono le tradizioni e la cultura locali, anche quando queste possono essere molto lontane dalle nostre.

A darci una mano arriva Remitly, società di money transfer del Regno Unito, che ha pubblicato le regole del galateo turistico nel mondo, servendosi di una chiara e semplice mappa. Più che regole, si tratta di consilgi preziosi che possono aiutare il viaggiatore a sapere cosa fare e cosa non fare, per onorare tradizioni e, nei casi peggiori, evitare problemi con le autorità.

Come è stato realizzato lo studio? I ricercatori hanno esaminato i risultati delle ricerche su Google per frasi come “galateo” in 165 Paesi. “Volevamo capire quanto siano stravaganti alcune delle nostre usanze e quali differenze ci siano, cosa possa essere un complimento in un posto e potenzialmente un insulto in un altro“, spiegano da Remitly.

Niente fiori gialli in regalo in Bulgaria o pollice in su in Argentina

Vediamo insieme alcuni dei risultati più curiosi di questa ricerca. Parlando di cibo, ad esempio, in Egitto è considerato scortese chiedere il sale, perché potrebbe offendere lo chef suggerendo che la pietanza è poco condita. Mentre alcuni scartano il cibo caduto a terra, in Afghanistan è usanza baciare il pane dopo che ha toccato il pavimento, in segno di sacra riverenza. In Cina, se si gira un pesce che si trova nel piatto, si pensa che porti sfortuna.

Un braccio che indica un punto su una cartina e vari oggetti su un tavolo
Immagine | Unsplash @element5digital – Spraynews.it

Se per molti Paesi biascicare è considerata cattiva educazione, in Giappone è pratica piuttosto comune e viene visto come un complimento allo chef e un segno di ringraziamento per il pasto.

Se ci troviamo in un Paese musulmano, invece, e vogliamo consegnare un regalo o qualsiasi cosa, teniamo presente che per molti di questi Paesi la mano sinistra è usata per l’igiene personale e per questo può essere considerata la “meno pura“. Pertanto, quando ci si trova in paesi come l’Iraq, il Myanmar, il Nepal, il Pakistan o gli Emirati Arabi Uniti, bisogna sempre assicurarsi di consegnare il regalo con la mano destra.

Sebbene molti di noi accettino l’idea di mangiare anche con le mani, in Norvegia è assolutamente vietato e l’uso delle posate è d’obbligo. In Bulgaria è considerato un passo falso comprare a qualcuno dei fiori gialli, perché spesso viene interpretato come un segno di odio.

Se in alcuni Paesi il ritardo è considerato maleducazione, in altri fa parte dello stile di vita quotidiano, come in Costa Rica e in El Salvador.

Infine, fate attenzione, ad alcuni gesti che per voi sono comuni e simpatici: in molti Paesi, infatti, un semplice pollice alzato può essere interpretato come un semplice e amichevole “sì” o “ok”, ma in Argentina è il contrario. Usare il segno del pollice in su o il simbolo dell’ok con le mani è considerato volgare, tutt’altro che utile.

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