Se siete soliti a pagare col pos dovete sapere che la vostra sicurezza potrebbe essere messa a rischio. Facciamo chiarezza per evitare spiacevoli sorprese.
Il modo di procedere ai pagamenti, fare la spesa ed acquisti online è assolutamente cambiato grazie all’arrivo delle carte prepagate. Le schede che permettono quindi di accumulare le proprie entrate e poterle usare dietro digitazione di un codice PIN. Pagare col POS ormai è possibile a prescindere dall’importo ed in qualsiasi negozio, tutte le attività commerciali hanno oggi ormai il POS con cui è possibile quindi pagare evitando il contante e quindi previamente di prelevare.
La questione è molto delicata perché ormai sono tante le persone che pagano con POS e pian piano sta diminuendo la circolazione di contante. Tuttavia è opportuno che si faccia chiarezza per evitare che si possano presentare delle insidie talmente gravi da compromettere la sicurezza di chi si effettua il pagamento.
La questione POS è molto delicata perché purtroppo le truffe che vi permeano attorno sono molto diffuse. Certo, il fatto che questo metodo di pagamento è ormai diffusissimo a livello mondiale ha favorito negli ultimi tempi l’aumento di truffe. Come quella in piena regola consumatasi di recente. Uno scontrino, reso virale dai social presentava un’anomalia. Emesso da un bar nella città di Venezia presentava una voce che in realtà per legge dovrebbe essere vietata.
Un dettaglio che ha messo tutti all’erta. Lo scontrino in questione indicava che il pagamento effettuato dal cliente all’avventore del bar era stato maggiorato da un supplemento di un euro per servizio pagamento Bancomat. Un aspetto che non è passato inosservato, che ha fatto storcere il naso a tutti ma che ha messo nelle condizioni chiunque per capire che bisogna attenzionare lo scontrino perché potrebbe capitare.
Lo scontrino prevedeva una consumazione di 3,70 euro più l’aggiunta dell’euro che si sottolinea essere una richiesta illegale. La cliente ha chiesto spiegazioni al personale ed ha avanzato la pretesa di essere rimborsata. Dato che l’esercente non ha battuto ciglio negando tale richiesta, la cliente ha deciso di recarsi alla polizia locale.
La Legge non lascia dubbi perché il codice del consumo all’articolo 62 prevede che la richiesta di un supplemento per il pagamento elettronico è vietata e quindi è un illecito. Nel caso di specie poi la polizia locale ha raccontato all’autorità garante per la concorrenza del mercato che ha dato ragione alla cliente. Evitate quindi di stracciare immediatamente lo scontrino e setacciatelo attentamente, voce dopo voce. Possono esserci delle cattive sorprese.
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