Capita sempre più spesso di parlare di un prodotto o di un tema di interesse e subito dopo di trovare la pubblicità proprio di quello stesso oggetto o news su quell’argomento sul proprio smartphone: scopriamo come (e chi) ci sta spiando, ma soprattutto “ascoltando” in quel momento.
No, non è fantascienza. In tanti almeno una volta nella vita abbiamo avuto la sensazione di essere “spiati” o addirittura “ascoltati” nelle nostre conversazioni anche intime e personali. E la conferma spesso la otteniamo andando ad utilizzare il nostro smartphone aprendo un sito o una mail, con tanti contenuti pubblicitari che ci vengono proposti.
Magari qualcuno di voi sta notando questa cosa leggendo questo articolo, sta di fatto che si tratta di un fenomeno sempre più citato nei vari forum dei consumatori. Che arrivano a parlare anche di violazione della privacy. Non solo pubblicità, spesso questa cosa ci accade anche quando ci vengono “suggeriti” alcuni temi nelle varie ricerche sui social.
Ma mentre in quel caso si potrebbe parlare di “algoritmo” che traccia le nostre ricerche sul web, nel caso di conversazioni che trovano poi conferme pubblicitarie appare difficile spiegare. Ci stanno spiando e ascoltando davvero? Pare proprio di sì, e in modo silenzioso, senza che ce ne possiamo realmente rendere conto. Scopriamo in che modo e soprattutto chi invade la nostra privacy.
Sono tantissimi gli utenti che nell’ultimo periodo stanno avendo questa sensazione, che puntualmente trova conferma nella realtà. E’ possibile che tutti noi siamo spiati anche nella nostra sfera privata? Ebbene sì, ed il mezzo che permette questo accesso è sempre uno solo: il nostro smartphone. Per evitare che questo accade bisogna prendere subito un provvedimento che possa mettere fine a questa cosa.
Il tutto arriverebbe da alcune aziende di marketing che stanno offrendo un “servizio di ascolto attivo”, con i nostri dispositivi che catturano le nostre conversazioni per trasformarle poi in annunci pubblicitari basati su quei discorsi. Come evitare che tutto ciò accada? Semplice, bisogna non dare il consenso all’utilizzo del microfono ad alcune app che abbiamo sullo smartphone.
E’ proprio grazie a questa autorizzazione, che spesso diamo senza pensarci, che il trucco si può materializzare. Tante sono le aziende che ad oggi propongono l’ascolto attivo sugli utenti, arrivando a scoprire le nostre esigenze anche nella vita di tutti i giorni semplicemente ascoltando i nostri discorsi. Pensiamoci bene da oggi in poi prima di autorizzare l’utilizzo del microfono quando usiamo una app sul cellulare.
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