Pasta, hai sempre commesso un grave errore: come la cuoceva mia nonna. In pochi conoscono questo segreto per un risultato perfetto e che mette tutti d’accordo.
Ci sono degli errori quasi irrimediabili che commettiamo spesso in cucina e che solo per caso riusciamo a volte a correggere. Senza accorgerci che le soluzioni a volte sono più facili di quanto sembrano, basta guardarci intorno o a volte al passato. Uno dei consigli che possiamo mettere in atto con grande semplicità è quello di ricordare come si comportavano ai fornelli le nostre nonne. Che proprio in cucina hanno sempre qualcosa da insegnarci.
Proprio da questo tuffo nel passato possiamo arrivare a correggere, se lo abbiamo fatto, degli errori che si potrebbero classificare anche come gravi. Uno di questi lo abbiamo commesso, o continuiamo a commetterlo anche con la cottura della pasta. Un gesto che appare semplice e banale ma che alla fine non lo è. Perché proprio da questo passaggio si arriva alla conclusione di un piatto. Non basta usare ingredienti freschi e di qualità, se si parte da una cattiva cottura della pasta rischiamo di rovinare tutto e di lavorare a vuoto.
Come cuocevano la pasta le nostre nonne un tempo? Ci sono varie tecniche, oggi sperimentate anche all’estero, che potrebbero lasciarci a bocca aperta. Una di queste è stato definito come “pasta reidratata”, promosso oggi anche da alcune aziende produttrici di pasta di alta qualità non italiane. Questa tecnica innovativa prevede di immergere la pasta in acqua fredda per diverse ore prima di cucinarla.
Metodi rivoluzionari e dal passato per cuocere la pasta
Avete capito bene. In questo modo, la pasta assorbe gradualmente l’acqua, rendendosi morbida e ritornando al livello di umidità originario. Una volta reidratata, la pasta viene saltata in padella con il condimento scelto per alcuni minuti, producendo un risultato finale significativamente diverso dalla cottura tradizionale, con una consistenza più morbida e una texture delicata che mescola perfettamente i sapori del condimento. In passato questa tecnica era molto usata.
Oltre al metodo della reidratazione, esistono diverse altre tecniche innovative per cucinare la pasta. La “pasta risottata” è una di queste, ispirata alla preparazione del risotto, dove la pasta viene cotta gradualmente in padella con il condimento, aggiungendo brodo a poco a poco per creare una consistenza cremosa e un legame più stretto tra gli ingredienti. Un’altra opzione è la “one pot pasta”, che coinvolge la cottura simultanea di tutti gli ingredienti della ricetta nello stesso recipiente con acqua a temperatura ambiente, creando un piatto semplice ma gustoso.
Si parla di metodi nuovi e creativi, oltre che rivoluzionari. Ma alla fine queste tecniche venivano usate spesso dalle nonne, quando non si aveva la possibilità o il tempo di far bollire pentole per cuocere la pasta. Nessuna novità, quindi, ma solo una tecnica che arriva da molto lontano, quando non c’erano influencer e food blogger da seguire, e si faceva di necessità virtù.