Per la patente A1 e A2 non serve più l’esame pratico: ecco cosa è cambiato, i dettagli e le curiosità della vicenda.
Per molti anni abbiamo sentito parlare di due tipi di patenti particolarmente comuni tra gli appassionati di moto: stiamo facendo riferimento alla patente A1 e quella A2. Le giornate di sole fanno sempre venire voglia di salire in sella ad una moto e gustarsi il panorama: dobbiamo, però, basarci su una preziosa verità, quella di avere la patente di guida giusta. Oggi, però, potrebbe cambiare qualcosa per gli appassionati di moto: la novità vi lascerà senza fiato.
Di patenti che permettono di andare spediti sulle due ruote ne esistono tre che cambiano in base a delle caratteristiche specifiche ossia potenza e cilindrata. La ratio è la stessa: maggiore è la prestazione, più importante deve essere il bagaglio di esperienza per non rischiare di fare danni a se stessi e ad altri.
Ciascuna patente, quindi, richiede un’età minima per ottenerla: per la patente A1 bisogna avere minimo 16 anni, per l’A2 18 anni e per l’A3 24 anni, consentito averla anche a 20 anni se si possiede la patente A2 da almeno due anni. Ovviamente al crescere dell’età cresce anche il rinnovo che cambia a seconda della patente di riferimento.
La patente A1, ad esempio, consente di guidare motocicli che non superino i 125 cm³ di cilindrata, che non abbiano potenza superiore agli 11 kW (o 15 Cv); quella A2 fa riferimento alla guida di motocicli che non abbiano potenza superiore ai 35 kW (o 47,6 Cv), e che non abbiano un rapporto potenza peso superiore a 0,2 kW/kg, mentre l’ A3 consente di guidare qualunque tipo di moto.
Oggi, però, qualcosa sta cambiando nel sistema di guida pratica: curiosi di saperlo? Ve lo sveleremo nel prossimo paragrafo.
Da qualche mese a questa parte, non si fa altro che parlare delle modifiche sostanziali che si stanno apportando circa il tema dell’esame pratico delle patenti “maggiori” e dell’abolizione dell’esame pratico. Il decreto nella giornata di mercoledì 20 settembre 2023 è diventato operativo.
Cosa cambia? Chi è già in possesso di una patente di guida A1, potrà passare alla guida di un mezzo più potente senza dover prima superare un nuovo esame di guida per l’A2. Questa regola vale anche per chi è in possesso dell’A2 e vuole conseguire la A.
Invece di sostenere l’esame normale, per conseguire le patenti A2 e A, sarà necessario partecipare a un corso di formazione presso una scuola guida che abbia durata di almeno 7 ore.
Questo cambiamento, secondo il legislatore ha uno scopo specifico: “mira a ridurre gli oneri amministrativi per gli utenti, accelerare il rilascio delle patenti di guida, delle abilitazioni professionali e dei certificati di idoneità professionale”.
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