Nato in Alabama, Rocky Roberts ha conosciuto una grande fama in Italia, a partire da metà degli anni Sessanta: scopriamo come mai.
- Perché portava sempre gli occhiali da sole
- Come mai è arrivato in Italia
- La sua voce anche in un film di Quentin Tarantino
- La vittoria al Festivalbar
- Il successo di “Sono tremendo”, brano rilanciato da Tonino Carotone
Forse è stato il cantante straniero importato in Italia che nel nostro Paese ha conosciuto il maggiore successo, peraltro partendo praticamente da zero, o meglio da un’intuizione geniale di due fuoriclasse della radio e tv italiana, ma ci arriveremo a breve. Lui è Rocky Roberts, classe 1941 e nato in Alabama, ma che a partire dalla metà degli anni Sessanta ha conosciuto uno straordinario successo per l’appunto in Italia.
Perché portava sempre gli occhiali da sole
Scopriamo alcune delle curiosità più interessanti di questo cantante nato appunto negli USA, ma che deve tanto successo al nostro Paese, a partire da un dettaglio: i suoi occhiali da sole. Contrariamente ad alcuni artisti non vedenti, tra tutti Ray Charles, ma anche – in Italia – Aleandro Baldi, la scelta di Rocky Roberts di portare gli occhiali da sole perennemente è per così dire “estetica”.
Infatti, dopo aver prestato servizio nella Marina degli Stati Uniti a Miami, il futuro interprete di brani immortali si distinse nel pugilato, ma durante un incontro di boxe fu duramente colpito alla mandibola e all’occhio sinistro. Non solo fu il suo ultimo match, ma a causa delle ferite all’occhio indossò per un periodo gli occhiali da sole, che divennero poi il suo tratto distintivo.
Come mai è arrivato in Italia
Il rapporto di Rocky Roberts con il nostro Paese è datato 1965: in quel periodo, era molto popolare in Francia e qui aveva vinto il campionato internazionale di Rock ‘n’ Roll a Cannes. Tra i brani particolarmente di successo del cantante c’era la canzone “T-Bird”, che venne notata dai famosi deejay italiani Gianni Boncompagni e Renzo Arbore, che poi hanno avuto la carriera che ben conosciamo.
All’epoca, Boncompagni e Arbore stavano preparando una trasmissione per il Secondo Programma Rai, quello che oggi sarebbe il corrispettivo di Radiorai 2. Il programma in questione è noto a tutti, perché è “Bandiera Gialla” e la sigla era proprio la canzone di Rocky Roberts. La trasmissione divenne un vero e proprio fenomeno di costume, con Gianni Pettenati che incise un brano ispirandosi a questa e uscì un film dal titolo “I ragazzi di Bandiera Gialla”.
La sua voce anche in un film di Quentin Tarantino
Nel primo periodo italiano, Rocky Roberts, destinato a scalzare Stevie Wonder e Wilson Pickett nei gusti musicali dei nostri connazionali dell’epoca, fece un altro incontro davvero fortunato. Infatti, la sua voce venne scelta per interpretare il brano omonimo del film Django, uno degli spaghetti western più popolari di sempre nel nostro Paese, diretto da Sergio Corbucci.
Il brano era stato composto da un musicista che ha fatto la storia delle colonne sonore, Luis Bacalov, che aveva già lavorato per Pasolini e che comporrà decine di musiche per film, oltre che autore delle musiche di grandi classici e vincitore di un Oscar per Il Postino, ultimo film con Massimo Troisi. Il brano inciso con la voce di Rocky Roberts è presente anche in Django Unchained, omaggio esplicito al film di Corbucci e diretto da Quentin Tarantino.
La vittoria al Festivalbar
Sull’onda di un successo crescente, Rocky Roberts vinse nel 1967 il Festivalbar con quello che è ancora oggi il suo brano più popolare, ovvero “Stasera mi butto”. La canzone è ricordata soprattutto per la particolarissima cadenza della sua dizione in italiano dell’artista statunitense, destinata a diventare una sua peculiarità, riconosciuta come patrimonio discografico del nostro Paese.
Nato come sigla del varietà televisivo “Sabato sera”, il brano di Rocky Roberts ebbe un incredibile successo, tanto da restare per circa quattro mesi ai vertici delle hit parade del nostro Paese ed essere cantato ancora oggi praticamente da tutti. Dal brano, ne scaturì anche l’omonimo film, che condivide parte del cast col precedente “I ragazzi di Bandiera Gialla” e tra i protagonisti vede un giovane Giancarlo Giannini.
Il successo di “Sono tremendo”, brano rilanciato da Tonino Carotone
Nel giro di pochi mesi, Rocky Roberts piazza un altro brano divenuto immortale, ovvero “Sono tremendo”, nato per chiudere il programma “Al vostro servizio” e che dopo un grande successo anche all’estero, dove viene ricantato in diverse lingue, ispira un nuovo musicarello, ovvero “Il ragazzo che sorride”, con Al Bano nel ruolo di protagonista. In tutte e tre le pellicole citate, Rocky Roberts interpreta se stesso.
Molti anni dopo, il brano – divenuto un tormentone – è stato rilanciato da un altro artista straniero che ha ottenuto una discreta fama in Italia, ovvero il basco Torino Carotone, il cui nome d’arte ricalca già l’omaggio al nostro Paese e a Buscaglione e Carosone. Lo spagnolo ha inciso molte altre cover di successo in italiano, da “Una storia d’amore” di Adriano Celentano a “Un ragazzo di strada” dei Corvi.