Dal 1° aprile 2023 il governo del Nepal ha introdotto un cambiamento radicale nelle regole che disciplinano le attività escursionistiche del Paese, soprattutto per quanto riguarda la catena dei monti dell’Himalaya.
Se prima i viaggiatori potevano esplorare in autonomia e senza limiti, ora è necessaria una guida per visitare i dodici parchi nazionali e le sei aree protette del Nepal, incluse le mete più popolari, come il campo base dell’Everest e i circuiti dell’Annapurna e di Manaslu.
Per recarsi in queste zone è inoltre obbligatorio dotarsi della scheda TIMS (Trekkers’ Information Management System: un sistema di gestione delle informazioni sugli escursionisti), rilasciata solo a chi sceglie il servizio di una guida attraverso le agenzie certificate dal governo.
Si tratta quindi della fine dell’epoca d’oro dell’escursionismo fai-da-te in Nepal? Dipende da come e dove si intende andare a fare trekking nel Paese.
Perché sono cambiate le regole del trekking sui monti dell’Himalaya e qual è stata la reazione?
“L’obiettivo principale dell’introduzione dell’obbligo per gli escursionisti di essere accompagnati da una guida è garantire la sicurezza di tutti coloro che visitano questa regione montuosa”, spiega Ram Chandra Sedai, amministratore delegato dell’Associazione delle agenzie di trekking del Nepal.
Tuttavia, il secondo ma non meno importante scopo è quello di creare opportunità di lavoro a livello locale. “L’uso obbligatorio delle guide contribuisce anche a formalizzare la professione di guide e portatori, a migliorare i servizi di previdenza sociale, i salari e la qualità delle condizioni di lavoro”, aggiunge Ram.
Le instancabili guide del Nepal hanno ben accolto sia la prospettiva della creazione di più posti di lavoro, sia le migliori condizioni in termini di sicurezza che le nuove regole implicano.
“Sono appena tornato dal campo base dell’Everest, dove in una tea house un escursionista in solitaria è deceduto a causa di mal di montagna acuto”, spiega Shiva Bastakoti, guida dell’agenzia di trekking nepalese Snow Cat Travel.
“Probabilmente non avrebbe perso la vita se fosse stato accompagnato da una guida che gli avrebbe indicato cosa fare quando ha iniziato a mostrare i primi sintomi dell’AMS (Acute Mountain Sickness, mal di montagna acuto)”.
Oltre a conoscere i sentieri – e anche interessanti deviazioni altrimenti difficili da individuare — le guide professionali hanno competenza con le lingue locali e l’ambiente montano e possono quindi offrire un’esperienza più immersiva nella cultura, gli usi e costumi e la cucina tipici della regione dell’Himalaya.
Gli escursionisti esperti, tuttavia, sono meno entusiasti della fine del trekking alla vecchia maniera: “Per chi ha scarsa esperienza, affidarsi a una buona guida può effettivamente fare la differenza nell’esperienza di escursionismo, ma la formazione delle guide non è uniforme in termini di conformità agli standard in Nepal”, afferma Bradley Mayhew, autore della guida Lonely Planet Trekking in the Nepal Himalaya (Trekking nell’Himalaya del Nepal).
“Suggerire agli escursionisti di scegliere l’assistenza di una guida, fornendo professionisti con una migliore preparazione, sarebbe un approccio più intelligente che obbligare tutti, indipendentemente dal livello di esperienza” conclude Mayhew.
Le agenzie di trekking supportano le nuove regole, anche se non mancano gli interrogativi su come il cambiamento è stato annunciato.
“Dati gli sporadici incidenti che vedono la sparizione di escursionisti che si avventurano in solitaria, le nuove regole nascono sicuramente con le migliori intenzioni”, afferma Abhi Shrestha, Direttore Generale di Snow Cat Travel, “però l’introduzione affrettata delle norme e l’ambiguità usata nel formularle ci lasciano con molti punti di domanda sull’efficacia con cui tali cambiamenti possano essere messi in atto”.
Che effetto avrà questo cambiamento sui viaggiatori e si potrà ancora fare trekking in solitaria?
Per chi intende prenotare un tour di trekking in Nepal attraverso un operatore internazionale nel Regno Unito oppure un’agenzia di trekking in Nepal, le nuove regole avranno un effetto minimo sull’organizzazione del viaggio.
Chi invece sceglie l’escursionismo indipendente, ora deve aggiungere al budget almeno 20 dollari (poco più di 18 euro) al giorno per una guida nepalese.
Complessivamente, il costo di un trekking in solitaria con guida potrebbe finire per essere simile a quello di un gruppo supportato, con una spesa prevista di almeno 1.000 dollari (poco più di 900 euro) per il percorso di due settimane fino al campo base, e molto di più per scoprire le aree protette come l’Alto Mustang, l’Humla e l’Alto Dolpo.
In ogni caso, le nuove restrizioni lasciano ancora accessibili centinaia di chilometri di sentieri a bassa quota agli escursionisti in solitaria, compresi i percorsi seguiti dai primi alpinisti himalayani negli anni ‘50.
Chi preferisce la libertà di fare trekking senza accompagnatore può prendere i sentieri che serpeggiano attraverso le Middle Hills intorno a Kathmandu, Bandipur, Gorkha, Dhampus e Panchase vicino a Pokhara. Qui, è ancora possibile assaporare il gusto di un’avventura in solitaria, seguendo le tracce di Edmund Hillary e Tenzing Norgay.