Avete mai notato che in Spagna il fuso orario è diverso da quanto ci aspetteremmo guardando la mappa? Scopriamo la ragione di questa peculiarità.
Quanti fusi orari esistono nel mondo? Partendo dall’assunto di base che una fascia oraria è determinata da due meridiani, verrebbe da rispondere che ce ne siano in tutto 24. Eppure non è così e i fusi orari sulla terra sono ben 39. Ciò è dovuto all’organizzazione interna di alcune Nazioni, ad esempio l’India, l’Iran e lo Sri Lanka, che considerano anche le mezz’ore nel proprio orario, o il Nepal e le isole Chatham in Nuova Zelanda, che addirittura fanno ricorso anche ai quarti d’ora.
In altri casi troviamo invece Nazioni che hanno determinato il proprio fuso orario non tanto in base a ragioni geografiche, quanto piuttosto geopolitiche. Il caso più eclatante, in questo senso, è quello della Spagna, che ormai da oltre 80 anni vive secondo un fuso orario “sbagliato”. Guardando una mappa, infatti, la Spagna si trova perfettamente allineata con il Regno Unito, da cui convenzionalmente si fa partire l’ora 0, col meridiano di Greenwich.
Eppure, a guardare gli orologi, la Spagna riporta lo stesso orario dell’Italia, che invece si trova a +1 rispetto alla Gran Bretagna: ma come mai? Le ragioni di questa scelta risalgono agli anni ’40 e più precisamente al 1941, cioè a quando il dittatore Francisco Franco, per compiacere l’alleato Adolf Hitler, decise di adottare l’orario dell’Europa Centrale. Al termine della guerra l’orario non fu riportato a quello originario e a distanza di molti decenni la situazione è rimasta invariata.
Nel 2016, tuttavia, il primo ministro Mariano Rajoy ha proposto di tornare all’orario di Greenwich. Le risposte a tale iniziativa, però, sono state contrastanti: da una parte troviamo coloro che vorrebbero adeguare l’orario a quello solare, anche considerando la quantità di disturbi che il vivere con uno fuso sbagliato può comportare (ad esempio disturbi del sonno o addirittura alimentari). Dall’altra vi è invece chi si oppone all’idea, soprattutto al fine di scongiurare conseguenze negative per l’economia o il turismo.
Le abitudini di vita spagnole, in effetti, prevedono una dilatazione generale degli orari della giornata, ad esempio pranzo e cena spostati in avanti e negozi aperti fino a tarda sera. Allo stesso tempo, però, la giornata lavorativa comincia comunque alle 9:00 e finisce per le 20:00, togliendo tempo alla vita privata e, soprattutto, riducendo le ore di sonno. Le conseguenze di una simile situazione sono molteplici, non ultime il sovralavoro e la scarsa produttività dovuta a un tempo di riposo troppo breve. In questo senso, dunque, il fuso orario spagnolo forse andrebbe riconsiderato!
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