L’arrivo della bella stagione porta alla ribalta tutta una serie di fattori estremamente positivi come il caldo e le vacanze, ma anche alcuni fattori, estremamente negativi, come il ritorno degli insetti tipo le zanzare e i dei parassiti come le zecche. Impariamo a riconoscerle e a difenderci da essi
Siamo in tarda Primavera. Tra poco meno di venti giorni chiuderanno le scuole di ogni ordine e grado per poi riaprire a metà settembre. Tra poco più di un mese, invece, l’estate a livello astronomico, tornerà ad essere parte della nostra Vita. E’ un periodo dell’anno di caldo, di vacanze, di crescita, di rinascita. Tutti fattori molto positivi ai quali se ne aggiungono, purtroppo, alcuni estremamente negativi.
Pensiamo, ad esempio, alla proliferazione dei rettili e degli insetti, in particolare le fastidiosissime mosche e le temute zanzare, soprattutto quest’anno che si è sviluppata la febbre Dengue. Ma non solo. Tornano a farci compagni i parassiti, ed in particolare i parassiti ematofagi. Ovvero quelli che si nutrono del sangue di un vertebrato. E il vertebrato per eccellenza è ovviamente l’uomo.
Tra questi tipi di parassiti ne spicca uno diffusissimo in Italia, fastidioso per l’uomo e per gli amici a quattro zampe. E, se non trattato in modo adeguato, pericoloso per entrambe. Proviamo a capirne qualcosa di più, a come evitarli e a come difendersi in caso di presenza nella nostra vita.
Come si fa a capire se si hanno le zecche
Partiamo dal conoscere il parasssita. Ne esistono di due tipi. Le cosiddette zecche dure nome scientifico Ixodidae e le zecche molli, noto nella comunità scientifica come Argasidae. Come detto sono ematofagi e soprattutto possono essere trasmettitori di malattie infettive. Per questo è molto importante capire come si attaccano alla pelle e cosa hanno prodotto.
Una zecca attaccata alla pelle di Uomo, ma anche del nostro amico a quattro zampe, si evidenza perché la parta risulta ingrossata e pruriginosa. In genere il parassita, dopo essersi addentrato nell’ospite si nutre del suo sangue. E con un comportamento subdolo perché scelgono i luoghi caldi, umidi e nascosti del corpo per succhiare il sangue. Quindi i capelli, per chi li ha, la zona ascellare e l’inguine.
Come difendersi dall’assalto delle zecche
I consigli per evitare di averle addosso, sono duplici. Nel caso degli animali ricorrere al collare combo antipulci e antizecche, oltre alle vaccinazioni del caso. Se si tratta di un essere umano i consigli sono pochi ma pratici ed efficaci. In primo luogo fare attenzione alle escursioni, il luogo principe dove è facile essere “agganciati”. In quel contesto è utile indossare abiti chiari ma soprattutto coprenti delle zone indicate i precedenza.
Il secondo consiglio utile è quello di utilizzare i repellenti. E soprattutto, al termine dell’escursione, dopo aver fatto una doccia ristoratrice, controllare il proprio corpo. In particolare dietro le orecchie, nelle pieghe della pelle e alla base del cuoio capelluto. Nel malaugurato caso di essere visitati dall’ospite estraetele solo con le specifiche pinzette per zecche. Se non estratte in modo corretto, infatti, le loro larve possono veicolare malattie e infezioni