Frutta e verdura sono parte integrante di una dieta sana ed equilibrata, ma che si fa quando questi alimenti sono contaminati da pesticidi?
In un regime alimentare sano ed equilibrato frutta e verdura non possono mancare. Il pasto perfetto, d’altronde, è quello contenuto nel cosiddetto piatto del mangiar sano. Una suddivisione messa a punto dagli esperti della Harvard T.H.Chan School of Public Health, secondo cui almeno il 50% del nostro piatto dovrebbe essere costituito da frutta e verdura. Un quarto da carboidrati e il restante quarto da proteine.
Mangiare molta frutta e verdura durante il giorno, dunque, sembra essere una buona abitudine. Ma se gli alimenti vegetali che ingeriamo fossero contaminati da agenti esterni quali i pesticidi? Nell’Unione Europea la legge impone divieti piuttosto stringenti sull’uso di determinati diserbanti, quindi potremmo pensare di poter star tranquilli.
Eppure non tutti i frutti che mangiamo provengono dall’UE e anzi soprattutto quelli tropicali giungono spesso da Paesi lontani. In uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Il Salvagente, ad esempio, sono stati condividi i risultati di alcune analisi effettuate su frutti quali ananas, mango e avocado. E le conclusioni che possiamo trarne non sono delle migliori.
In particolare di 8 ananas analizzati, provenienti da varie coltivazioni, ben 4 sono risultati contaminati da pesticidi che in UE consideriamo fuori legge. Alcuni esempi sono l’Alfa-cipermetrina, il Diazinon e l’Imidacloprid, dannoso per le api e, di conseguenza, per l’ecosistema.
Ma attenzione, poiché a subire la contaminazione non sono solo i frutti tropicali. Il peggiore in assoluto, per esempio, è l’uva: ben l’85% dei campioni analizzati è risultato positivo a 26 tipi di pesticidi pericolosi. Pesche e fragole riportano tracce di 19 pesticidi nel 79% dei casi, mentre albicocche e ciliegie al 75% e al 73%. Seguendo questi consigli per il lavaggio, però, si può minimizzare la presenza di inquinanti.
Si tratta di notizie che non fanno piacere, soprattutto considerando la situazione di inquinamento ed emergenza climatica in cui ci troviamo. L’agricoltura intensiva, in questo senso, svolge un ruolo fondamentale, che potrebbe agire in entrambe le direzioni: quella della sostenibilità e quella dell’inquinamento. Molto spesso, però, è la produttività a vincere il titolo di “priorità assoluta”, riuscendo a obnubilare tutto il resto, compresa la salute delle persone e dell’ambiente grazie al quale sopravviviamo.
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