Fin da piccoli, ci viene insegnato che il cibo caduto a terra diventa fonte di germi e batteri d’ogni tipo e dunque non può più essere mangiato. D’altra parte, c’è chi è fautore della regola dei 5 secondi. Chi ha ragione, alla fine?
Può capitare che il cibo cada a terra: involontariamente, quando mangiamo o cuciniamo, spesso presi dalla fretta, quanto abbiamo preparato o comprato sfugge di mano e finisce dritto a sporcare il pavimento. In questa occasione, si aprono due correnti di pensiero: coloro che lo raccolgono e lo buttano via, con la certezza che ormai sia nocivo, e coloro che considerano la regola dei 5 secondi, per cui se è stato a terra per il tempo di un attimo, germi e batteri non hanno avuto ancora modo di contaminarlo, pertanto resta commestibile e non va sprecato. Chi ha ragione, in questo caso?
Togliamo finalmente dei dubbi in merito e facciamo chiarezza. Si corrono davvero dei rischi nel mangiare cibo raccolto dal pavimento? Indubbiamente, se il boccone finisce sul marciapiede o a terra in un locale pubblico, è da buttare via: abbiamo la certezza che queste superfici non siano abbastanza igieniche. Ma come possiamo considerare il pavimento di casa?
Nonostante il pavimento di casa sia sicuramente più pulito del pavimento di un locale pubblico, si corrono comunque dei rischi nel mangiare del cibo caduto. Anche nel caso in cui, entrati in casa, ci si appresti a togliere in fretta le scarpe. Le superfici sono cariche di batteri, come raccontato in uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society nel settembre 2015. Non siamo di fronte ad una certezza, ma mangiare del cibo caduto può con buone probabilità portare ad ammalarsi o ad incappare in fastidi gastrointestinali.
La percentuale di rischio aumenta inevitabilmente se in casa vivono anche animali domestici. I batteri che proliferano sul pavimento possono essere agenti responsabili della toxoplasmosi: i sintomi assomiglieranno a quelli dell’influenza, compresi dolori muscolari che possono protrarsi per mesi, oltre a visione offuscata e occhi arrossati. Queste situazioni pressoché estreme appartengono comunque alla minoranza dei casi: nella maggior parte delle volte, non si incappa in alcuna conseguenza. In ogni caso, non rischiare resta la miglior soluzione.
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