Poste Italiane, arriva il risarcimento: in tanti stanno avendo migliaia di euro. Come chiederli

Sta arrivando il risarcimento di Poste Italiane. Vediamo insieme come richiedere eventuali somme, in tanti stanno già ricevendo migliaia di euro. 

Negli anni si è assistita ad una profonda evoluzione per quanto concerne il mondo dei pagamenti nonché di accumulo dei risparmi. Spesso il denaro corrente nemmeno si vede perché gli stipendi vengono ormai erogati con bonifici ed i pagamenti vengono sostenuti con carta tramite i POS. Ecco perché poter conservare le proprie entrate è ancora più semplice.

Oggi con gli strumenti messi a disposizione per poter conservare i propri risparmi è davvero facile, basta rivolgersi alla banca o alla posta, enti deputati alla custodia dei conti dei clienti. Utenti che possono attingere dai conti in qualsiasi momento. Nonostante le regole, le norme, la cura con cui gli enti devono trattare le risorse dei clienti, possono sopraggiungere delle problematiche. Ed a questo inconveniente Poste Italiane non è esente, commettere qualche errore  è possibile. Ed è quello che si è verificato in quest’ultimo periodo.

Poste Italiane, via col risarcimento

martello Giudice
Poste Italiane deve risarcire (Spraynews.it)

Anche Poste Italiane ha commesso degli errori e deve pagare. Chi ha avuto il conto con loro e si è trovato a subire questo danno, può fare richiesta per ottenere un risarcimento. Questo è quanto è stato previsto dal Tribunale di Catanzaro che con la sentenza numero 811/2024 l’ha condannata a risarcire per il danno provocato dai suoi clienti. Una notizia che ha veramente sconvolto tutti, quindi andiamo nel dettaglio per capire cosa è accaduto.

Nella fattispecie trattasi di una questione che è iniziata a novembre del 2020 e che ha per oggetto alcuni destinatari dei buoni fruttiferi. Sono loro infatti ad essersi presentati all’ufficio postale di Catanzaro per chiedere la liquidazione di un buono postale fruttifero che è stato sottoscritto nel 2001 e che aveva un valore di 5.000 euro, emesso chiaramente da Poste Italiane.

Dal diniego al processo

In quell’occasione i diretti interessati si sono ritrovati con la porta chiusa in faccia. Davanti infatti ad una risposta negativa da parte dell’ufficio postale il quale ha sostenuto che ai richiedenti spettava nulla, quindi potevano dire addio a quei 5.000 euro perché il diritto de quo era ormai prescritto. Chiaramente una cattiva notizia che ha spinto i diretti interessati a ricorrere alle vie legali e fare un po’ di chiarezza. La sentenza è stata emessa a loro favore; il giudice competente infatti ha riconosciuto la violazione dei doveri informativi nonché del principio generale di correttezza.

Gestione cookie