Può il cambiamento climatico influenzare le performance sportive?

La scienza ha dimostrato che la temperatura dell’aria sul terreno da gioco può cambiare il risultato di una partita di baseball

Il cambiamento climatico comincia ad avere sempre più conseguenze allarmanti non solo sul benessere del pianeta, ma anche sulle nostre attività quotidiane, appartenenti a diverse sfere della nostra vita. Lo sport non è esente dall’impatto del climate change: lo dimostra uno studio americano.

Cambiamento o “emergenza”?

Si definisce come cambiamento climatico – climate change, in inglese – l’alterazione delle temperature e la presenza di eventi atmosferici considerati anomali e/o pericolosi che stanno interessando tutto il pianeta. Nel corso della lunga vita della Terra – parliamo di miliardi di anni – il clima è cambiato moltissime volte, ma mai così velocemente come in questi ultimi due secoli.
Questo cambio vertiginoso di ritmo, oltre alla crescente consapevolezza che sia il modo in cui noi viviamo sul pianeta ad impattare maggiormente sul benessere della sua natura, sta facendo crescere la preoccupazione internazionale verso qualcosa che ormai, più che “cambiamento”, viene considerato come vera e propria “emergenza” ambientale.
Oltre all’aumento delle temperature, fanno parte dei fenomeni correlati all’emergenza climatica l’innalzamento del livello dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai, la scomparsa di alcune specie dal nostro ecosistema e il livello di anidride carbonica nell’aria.

Mentre esperti e studiosi continuano a monitorare le tendenze e a tenerci informati al riguardo, c’è anche chi sta verificando quali sono gli effetti del cambiamento climatico sui vari aspetti della vita delle persone. L’ultima ricerca ha cercato di valutare quali potrebbero essere le conseguenze dell’innalzamento delle temperature sulle performance sportive.

Lo studio degli effetti sullo sport del baseball

Lo studio, pubblicato sul Bulletin of the American Meteorological Society, ha preso in esame lo sport più amato degli USA: il baseball.
Sono state analizzate più di 100.000 partite della major league (la “serie A” del campionato statunitense) giocate tra il 1962 e il 2019, e, all’interno di queste, 220.000 colpi individuali dal 2015 al 2019. Nell’esaminare il tutto, i ricercatori hanno riscontrato che la percentuale di home run (cioè di “fuoricampo”, colpi che rendono impossibile per la squadra avversaria recuperare la palla) è continuamente aumentata con il passare degli anni.

Un ragazzo che gioca a baseball corre verso destra mentre l'avversario con maglia rossa sta cadendo a terra a sinistra
Foto Pexels | @StanleyMorales – spraynews.it

Il fattore scatenante, hanno rivelato gli studiosi, non può che essere la temperatura dell’aria nel giorno della gara, perché altri fattori come le dimensioni degli stadi, l’aumento dell’uso di steroidi e l’evoluzione della tecnica, hanno un’influenza solo marginale sul risultato.

Le federazioni sportive di baseball sono oggi consapevoli dell’impatto che può avere un aumento di gradi durante una partita, tanto che cominciano a diffondersi coperture per gli stadi con lo scopo di mantenere costante la temperatura dell’aria sul terreno di gioco.
Pochi anni fa, tuttavia, un commentatore sportivo venne deriso nel 2012 per aver avanzato l’ipotesi che era stata l’aria molto rarefatta di quel giorno a contribuire a due fuoricampo avvenuti durante una partita. Oggi la scienza ha finalmente dato ragione al celebre telecronista americano di baseball Tim McCarver.

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