“Qualcosa di preoccupante”: non era mai successo prima, scatta l’allerta in Italia

“Qualcosa di preoccupante”: non era mai successo prima, scatta l’allerta in Italia (e non solo) per un fenomeno che deve far riflettere parecchio prima che sia troppo tardi. 

Proprio in questi giorni stiamo assistendo in Italia a dei fenomeni preoccupanti legati alle temperature record che si registrano ormai da parecchie ore su tante regioni, in particolare quelle del centro sud, con i termometri che hanno superato abbondantemente i 40°. Tante le criticità per le famiglie, soprattutto in presenza di persone anziane o bambini, particolarmente sensibili a questo scenario che non promette nulla di buono. Anche perché sono troppi anni che questa situazione si ripete, con escalation verso l’alto.

A dare maggiore sconforto un altro dato che in pochi stanno prendendo in considerazione, e che è quello che alla fine deve far riflettere di più considerando che si parla con troppa leggerezza dei cambiamenti climatici che stanno investendo l’intero pianeta.

Che si sta surriscaldando in modo preoccupante da più anni. Ovviamente che l’Italia è presente in questo calderone, con le decisioni del mondo della politica che spesso sono state inefficaci e deludenti, quasi a sottovalutare il problema. Solo negli ultimi anni, e anche grazie all’intervento della Comunità Europea, pare che si stia lentamente cambiando rotta, con la presa di coscienza del pericolo che potrebbe dare la spinta giusta nel remare tutti nella stessa direzione (qui abbiamo fornito dei consigli su questo problema critico).

Perché adesso, considerando anche quello che sta accadendo in Italia in questi giorni, è arrivato il momento di fare sul serio anche perché di tempo ad oggi se ne è perso anche troppo.

Una situazione preoccupante

Pericolo siccità in Italia
Pericolo siccità (Spraynews.it)

Giusto un anno fa si parlava del mese di giugno più caldo di sempre, con un record che è stato frantumato dal mese di giugno 2024, con ancora temperature più alte che ci hanno riportato indietro nel tempo alle estati dell’era pre-industriale, praticamente prima del novecento. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito a dei numeri sempre più in crescita, che hanno portato a superare spesso livelli di normalità, con estati lunghe e roventi ed inverni meno rigidi e brevi, come quello che ci siamo messi alle spalle.

E siccome le brutte notizie non arrivano mai una alla volta, possiamo aggiornare questo dato con un altro record che non promette nulla di buono: infatti per il tredicesimo mese consecutivo (sempre giugno) viene superato il record di caldo mensile.

Ovvero, per tredici mesi le temperature sono state quelle più alte di sempre, e volendo essere precisi possiamo dire che giugno è stato anche il dodicesimo mese consecutivo con temperature globali al di sopra di quelle pre-industriali. Quello che ci deve preoccupare maggiormente è il riscaldamento globale, che avanza imperterrito anche grazie all’inquinamento su scala mondiale e che produce una serie di fenomeni non proprio confortevoli.

Una serie di minacce incontrollabili

Infatti i primi fenomeni atmosferici preoccupanti che si possono avvertire sono quelli dei temporali improvvisi e dei disastri che sempre di più si verificano in estate e che anche in Italia negli ultimi anni non sono mancati. Basta ricordare l’alluvione di Ischia solo per non andare troppo indietro nel tempo (qui invece si parla di possibile tregua al caldo record).

Ma di casi come questi purtroppo se ne registrano parecchi, come è accaduto anche in Piemonte e Lombardia solo qualche anno fa. Andando ad analizzare fenomeni più devastanti, si assiste anno dopo anno allo scioglimento dei ghiacciai e all’innalzamento del livello dei mari. Ma anche a fenomeni atmosferici incontrollabili e sbalzi improvvisi che portano al verificarsi di vere tragedie disseminate sul territorio. Allagamenti per nubifragi improvvisi ed esondazioni purtroppo sono all’ordine del giorno.

L’unica soluzione a questo problema rimane quello della sensibilizzazione delle persone ma soprattutto dei governi, che devono decidere una volta per tutte di ridurre l’inquinamento (plastica e petrolio in primis) ma anche emissioni nell’atmosfera. Prima lo facciamo tutti prima salveremo questo mondo già troppo avvelenato.

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