La spesa degli italiani è sempre più improntata alla ricerca del compromesso perfetto tra risparmio e qualità
Anche quest’anno la tenaglia del caro prezzi resta purtroppo ben salda sui portafogli degli italiani. Che sia dovuto alla guerra, alla pandemia, all’inflazione o agli effetti dei cambiamenti climatici sui raccolti, il caro prezzi è ormai una costante che colpisce le famiglie da anni. In maniera trasversale, ogni tipologia di prodotto è colpita da aumenti spesso nemmeno marginali.
Tuttavia, gli italiani non subiscono in maniera passiva questa dinamica. Anche e soprattutto perché, se da una parte c’è l’aumento dei prezzi, dall’altra stipendi e contratti di lavoro sono fermi e non adeguati all’inflazione. Pertanto, l’unica arma a loro disposizione è l’oculatezza, e trovare i posti giusti in cui spendere meno e avere una qualità comunque buona. Vediamo quali sono.
Una pratica a cui fare attenzione: la shrinkflation
Va premesso che, secondo una recente indagine, in alcune città si risparmia di più. Premessa a parte, uno dei fenomeni a cui gli italiani fanno sempre più attenzione per evitare un dispendio economico sanguinoso è il cosiddetto shrinkflation. In sostanza è un prodotto venduto in quantità minori del consueto o con un packaging ridotto, ad esempio formati intermedi di bottiglie o altro.
Se però si va a controllare il prezzo al kg di una confezione ridotta si nota che è più alto. Il consumatore pensa automaticamente che la minore quantità significhi minore spesa, mentre in realtà si ritrova con meno prodotto ma con una spesa maggiore. Un caso recentissimo di shrinkflation ha coinvolto Pepsi, eliminata proprio per questo dagli scaffali Carrefour.
L’associazione Altroconsumo ha quindi fatto un’indagine per analizzare le abitudini di spesa degli italiani. Dapprima ha esaminato dove e quando i consumatori sono soliti fare spesa. È emerso che circa il 62% fa spesa una o due volte a settimana, e il 23% anche più volte. E in quest’ottica, oltre il 30% sceglie il luogo in base alla vicinanza al lavoro o a casa, e il 25% in base alla convenienza.
Prezzi bassi e qualità: i discount al top
Un aspetto importante dell’indagine di Altroconsumo è che sebbene molti scelgano di acquistare in supermercato, allo stesso tempo molti si affidano a negozi e botteghe di fiducia specifiche come macellerie, pescherie, panettieri e fruttivendoli.
Ma una fetta molto importante sceglie la terza opzione, ovvero il discount. In questa tipologia di supermercato i consumatori cercano di abbinare un maggiore risparmio ad una qualità comunque sufficiente. Perché risparmiare e ritrovarsi con prodotti scadenti non è mai un vero risparmio.
Difatti, spendere poco non è mai l’obiettivo principale degli italiani. Quando fanno la spesa, il loro obiettivo principale è trovare il miglior rapporto qualità-prezzo. In questo senso, i prodotti più acquistati in supermercato sono quelli da mettere in tavola: caseari e ortofrutticoli, entrambi oltre il 70%
Dalla classifica dei discount preferiti dai consumatori risultano ai primi due posti Eurospin e Aldi. Queste due catene offrono sia prezzi contenuti che qualità. A seguire troviamo poi Prix, Lidl, Md Discount, Todis, Dpiù, In’s Mercato, Penny Market e Tuodì.