Va in onda in prima serata su Raiuno il film “Quando Hitler rubò il coniglio rosa”, tratto dall’omonimo romanzo di Judith Kerr: cosa bisogna sapere.
In occasione della Giornata della Memoria, dedicata alle vittime dell’Olocausto compiuto dai nazisti, anche la Rai – come ogni anno – ha scelto di modificare i propri palinsesti e di dare spazio a trasmissioni o film che si occupino di una grave tragedia che ha sconvolto la storia dell’umanità nel secolo scorso. In particolare, stasera 24 gennaio, su Raiuno, va in onda in prima visione un film tratto da un romanzo di Judith Kerr.
Stiamo parlando di “Quando Hitler rubò il coniglio rosa”, pellicola che è direttamente ispirata dal romanzo per ragazzi uscito a inizio degli anni Settanta e poi tradotto in italiano qualche anno più tardi, nel 1976, quando venne pubblicato dall’editore Rizzoli.
Il film della regista tedesca premio Oscar Caroline Link – premio vinto grazie al bellissimo Nowhere in Africa – vede nel cast Marinus Hohmann, Carla Juri e la giovanissima Riva Krymalowski: la Rai vuole promuovere cultura attraverso questa pellicola che è appunto direttamente tratta dall’omonimo romanzo della Kerr. Una storia che purtroppo, pur avendo inventato nomi e situazioni, è tragicamente vera.
La pellicola racconta le vicende di due bambini, Max e Anna, tedeschi di origine ebraica, che fuggono dalla Germania nazista con i genitori. Dopo una breve sosta in Svizzera, si trasferiscono a Parigi. Il padre, scrittore socialista, trova lavoro come sceneggiatore in Inghilterra e anche lì è costretto a vivere con molte difficoltà economiche. Non mancano, anche nei Paesi che ospitano la famiglia, minacce e inganni.
Quella che viene raccontata nel film – e ovviamente nel romanzo – non è nient’altro che la storia della scrittrice stessa, Judith Kerr, la quale è nata nel 1923 ma intorno alla metà degli anni Trenta, insieme alla famiglia, dovette appunto fuggire nel Regno Unito. Ad “accompagnare” Anna/Judith Kerr in questa fuga appunto un coniglio di colore rosa.
La scrittrice del romanzo ha dedicato gran parte della sua esistenza a far conoscere il dramma della Germania nazista, e non solo della Shoah, ai bambini e ai ragazzi. Fu autrice di libri illustrati e uno dei suoi personaggi più noti è il gatto Mog. Oltre al romanzo “Quando Hitler rubò il coniglio rosa”, ha scritto sullo stesso tema “La stagione delle bombe”, che appunto racconta l’ascesa del nazismo con gli occhi di una bambina.
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