Quando c’è il sole meglio sfruttarlo! L’asciugatrice potrebbe asciugare anche il tuo portafogli
In questo momento storico i rincari sono all’ordine del giorno e questo riguardano soprattutto quel che riguarda la spesa per la fornitura di energia elettrica. La tensione geopolitica attuale non ha aiutato in tal senso e, per chi non avesse già provveduto con l’istallazione di un impianto fotovoltaico, le sorprese alla ricezione delle bollette potrebbero non essere proprio gradite. Per cercare di mantenere i consumi bassi, quindi, anche limitare l’utilizzo di alcuni elettrodomestici in particolare può essere utile, soprattutto quello che consumano di più come appunto l’asciugatrice. Ovviamente non tutti i modelli hanno gli stessi assorbimenti, ma avevate idea di quanto questo solo elettrodomestico possa incidere sulle bollette?
Nelle uggiose giornate invernali avere un’asciugatrice in casa può fare la differenza ed evitarci lo stress dei panni che non riescono ad asciugarsi, in molti dunque si affidano a questo elettrodomestico, ma è bene sapere che prima di portare a casa un’asciugatrice bisognerebbe fare alcune riflessioni.
Già prima di acquistare questa valida aiutante casalinga bisognerebbe dare uno sguardo ai consumi, non tutti i modelli consumano uguale e quelli di classe A ++ ovviamente sono i più consigliati, con una spesa di poche centinaia di euro in più in fase di acquisto potremmo infatti risparmiare moltissimo sfruttando i consumi ridotti di un macchinario di questa categoria.
Tornando alla domanda principale però, è bene sapere che in media un’ asciugatrice consuma di più quanto maggiore è la sua capacità di carico ed a seconda anche del tipo di utilizzo che ne facciamo così come del programma che sceglieremo. In media però possiamo stabilire che ogni ciclo di lavaggio ci faccia consumare circa 2 kWh di energia, con una media annuale di circa 150 kWh spesi solo per asciugare i vestiti bagnati.
Esistono però modelli che possono consumare anche 5 kWh per ogni lavaggio e far lievitare i consumi annui di oltre il doppio, facendo toccare in alcune famiglie picchi di 500kwh, questo accade di frequente proprio per chi utilizza un elettrodomestico di classe B. Tramutando questa spesa in euro e calcolando una media di 0.25 centesimi per Kwk, diventa evidente come la differenza di consumi tra un apparecchio di classe A ++ ed uno di classe B sia evidente, con il primo che peserà sulla bolletta per circa 50 euro all’anno, mentre per l’altro la spesa potrebbe arrivare quasi a triplicarsi.
Nella scelta del modello bisogna poi considerare anche il sistema di riscaldamento e quindi di asciugatura, quelle a condensazione consumano infatti considerevolmente di più e sono state quasi soppiantate dai modelli a pompa di calore. La tecnologia più moderna in fatto di asciugatrici consiste però nel generare calore tramite l’utilizzo di un gas refrigerante, similmente a quello che avviene nei condizionatori, questi modelli costano ovviamente di più ma i risparmi offerti sono assolutamente da tenere in considerazione.
Prima di pentirci del nostro acquisto e piangere lacrime amare è dunque bene informarsi sul prodotto e non cadere nel tranello delle offerte troppo allettanti, con l’accessorio giusto asciugare i vestiti può essere un piacere e non dovremo pensare ad ogni ciclo di asciugatura a quanto questo possa pesare sulla bolletta a fine mese.
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