Queste tasse vanno in prescrizione dopo 5 anni: occhio, non devi pagarle

Occhio alle tasse cadute in prescrizione, alcune infatti dopo i cinque anni non devono essere pagate. Prendi nota per evitare di sborsare somme non (più) dovute.

Quello delle tasse è un argomento in sé molto scottante perché colpisce le tasche degli italiani, costretti a dover sborsare somme notevoli allo Stato. Se da una parte si parla sempre di queste tasse che aumentano a dismisura ed il carovita cioè il costo della vita è complessivamente aumentato, dall’altro a questo disagio non corrisponde affatto un aumento degli stipendi.

Quindi queste situazioni non fanno che affossare ulteriormente le condizioni precarie degli italiani. Ecco perché una dimenticanza può capitare e magari certe tasse non vengano pagate sul momento. Questo significa che se cadono in prescrizione  non sarete onerati a pagarle. Cadere in prescrizione significa che se non avete pagato entro quel lasso temporale, non dev’essere più pagato il debito.

Tasse in prescrizione dopo 5 anni, quali sono

Euro banconote
Tasse cadute in prescrizione (Spraynews.it)

Solitamente le fasce di riferimento sono cinque e dieci anni, quindi a seconda della tassa vi è il periodo di prescrizione. Non resta che scoprire nel dettaglio come funzione tale istituto e quali sono le tasse coinvolte per non fare confusione. In base alla natura quindi il debito che viene contratto possono andare in prescrizioni dopo 5 oppure 10 anni, in altri casi si parla anche di 3 anni, varia in base alla natura dell’obbligazione tributaria. 

La prescrizione breve è quella dei 5 anni. L’Agenzia delle Entrate ha un tot di tempo – in questo caso per l’appunto cinque anni – per recuperare le somme che dal contribuente non sono state sinora pagate. Il termine della prescrizione inizia a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’imposta non è stata pagata. Quindi si prescrivono in cinque anni  tutte le tasse che sono dovute agli enti locali, Regioni Province e Comuni.

Nella fattispecie ci si riferisce ad IMU, Tari, sanzioni amministrative, tassa di soggiorno, sanzioni tributarie, multe stradali, sanzioni penali. Oltre a queste vi sono i contributi dovuti all’INPS INAIL ed i debiti con l’assicurazione per il pagamento delle rendite perpetue vitalizie. Si prescrivono in cinque anni anche i canoni di locazione dovuti perché non sono stati pagati sia ad uso abitativo che quello non abitativo e poi bisogna aggiungere anche nei 5 anni i debiti condominiali e tutto ciò che ha una scadenza comunque periodica.

Cosa dice il Codice Civile

L’articolo 2934 del Codice Civile prevede l’estinzione del diritto alla riscossione dopo un ulteriore periodo di tempo, quindi se il debitore non paga il debito una volta trascorsi cinque o dieci anni, il creditore perde diritto a vedersi elargire le somme. I termini della prescrizione si interrompono però se l’Agenzia delle Entrate ha notificato al contribuente un accertamento entro i termini. 

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