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Questo luogo magnifico si trova a Napoli, ma neanche i cittadini sanno dov’è: una meraviglia

Napoli è ricca di storia e cultura e spesso neanche i suoi cittadini conoscono tutte le bellezze che sono nascoste nei vicoli e nelle stradine della città

Napoli è una delle mete preferite dei turisti italiani e stranieri. La città ha un fascino particolare e il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1995. Sono diversi i motivi per cui visitarla: dalle bellezze naturali a quelle architettoniche, passando per le prelibatezze culinarie. Spesso al capoluogo partenopeo sono associati alcuni luoghi comuni: Napoli infatti è la patria del sole, del mare, della pizza e del mandolino. Ma al suo interno nasconde tanto altro.

Napoli è ricca di storia e di cultura. È chiamata la città dalle 500 cupole perché ha diversi luoghi di culto. Il Teatro San Carlo che è il più antico teatro d’opera in Europa e del mondo, l’Università degli Studi di Napoli Federico II fondata nel 1224 che è tra le più antiche del mondo. E tanti altri primati come la Prima Cattedra di Economia al mondo, il Primo Museo Mineralogico del mondo, il Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte e la Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici.

Napoli, alla scoperta di un luogo magnifico

I paesaggi che offre la città hanno incantato nei secoli poeti e cantanti. Il Vesuvio, il golfo di Napoli, le isole e la costiera sorrentina sono un luogo magico da vedere almeno una volta nella vita. Ma all’interno del capoluogo partenopeo ci sono alcuni posti nascosti che non tutti conoscono ma che costituiscono una sorta di mondo segreto. Persino i napoletani a volte non sanno di avere a portata di mano luoghi meravigliosi e incontaminati. Uno di questi è la Collina dei Camaldoli che con i suoi 457 metri sul livello del mare costituisce il rilievo più alto della città.

Dai Camaldoli si vede Napoli e il Vesuvio – Spraynews.it

L’antico nome dei Camaldoli era Monte Prospetto, nome che derivava dalla vista che si aveva dall’Eremo essendo costruito con facciata principale sul lato che dà su Soccavo, e visibile fin dal mare, non appena una nave entrava in porto. Il nome attuale è invece dovuto ai monaci benedettini Camaldolesi che vi abitavano.

Questa area si estende per circa 135 ettari tra i quartieri di Chiaiano, Soccavo, Pianura e i comuni di Marano e Quarto. Al suo interno vi è anche un parco che offre una vista mozzafiato: con il Vesuvio sullo sfondo, i quartieri di Soccavo e Pianura. L’ingresso è gratuito ed è raggiungibile da Viale S. Ignazio di Loyola.

Chiara Di Tommaso

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