La rivelazione di Raoul Bova che ha sorpreso tutti: “Non avrei voluto fare l’attore”. Ecco il suo sogno da bambino
Raoul Bova è, senza ombra di dubbio, uno degli attori più seguiti e apprezzati del cinema italiano. Nato a Roma nell’agosto del 1971, Raoul ha intrapreso la carriera nel mondo dello spettacolo nel 1991 come aiutante nel programma televisivo di Rai 1″Scommettiamo che…?”.
Il primo film in cui ha recitato è stato Mutande pazze nel 1992 e nello stesso anno è stato scelto per recitare nella miniserie Una storia italiana. Tra la metà degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, Raoul Bova si è letteralmente consacrato come uno degli attori più rappresentativi nel panorama cinematografico italiano.
Sono stati tanti i film in cui ha preso parte, tra i più importanti non possiamo non citare: Piccolo grande amore, La frontiera, Rewind, Terra bruciata, I cavalieri che fecero l’impresa, Sotto il sole della Toscana, Scusa ma ti chiamo amore, Sbirri, Baaria, Ti presento un amico e Immaturi-Il viaggio.
Ovviamente Raul ha avuto modo anche di recitare in tantissime serie TV, dove spesso ha ricoperto il ruolo da protagonista come in: Buongiorno, mamma!, Come un delfino, Angeli- Una storia d’amore e Don Matteo.
In pochi ricorderanno che è stato protagonista anche di tre videoclip musicali, nello specifico del brano Io che amo solo te di Fiorella Mannoia, di Scusa ma ti chiamo amore dei Sugarfree e di One Day di Biagio Antonacci.
Raoul Bova, come i suoi fan sapranno, prima di dedicarsi al cinema aveva intrapreso la carriera sportiva, vincendo anche il campionato italiano giovanile di nuoto all’età di 15 anni. La vita però lo ha portato lontano dalla piscine, seppur a 21 anni ha prestato servizio militare nel corpo dei Bersaglieri come istruttore di nuoto.
L’attore romano ha presenziato, pochi giorni fa, al Festival del Cinema di Venezia ed ha avuto modo di parlare della nuova fiction Mediaset “I Fantastici 5”. Nella serie interpreterà un istruttore di atletica ed ai microfoni di SuperGuidaTV ha spiegato: “Se il personaggio che interpreto mi somiglia? Sì, nel fatto dell’allenatore che è sempre stato il mio sogno nella vita reale”.
“Quando ho smesso di fare nuoto – ha raccontato Raoul – ho fatto tre anni di Isef perché il mio obiettivo era diventare allenatore proprio perché ho avuto delle situazioni in cui avrei voluto un allenatore diverso e ho pensato che forse potevo esserlo io per qualcuno che verrà”.
Questa dichiarazione arriva in un momento in cui la situazione geopolitica in Medio Oriente è…
Questo termine colloquiale si riferisce all'ossido di azoto, un gas esilarante che sta diventando sempre…
Nonostante le aspettative e le speranze di molti sostenitori dei diritti delle donne, l'emendamento non…
L'Agenzia per la gestione dei disastri ha immediatamente reagito all'eruzione innalzando l'allerta al massimo livello…
Almeno 64 persone hanno perso la vita, tra cui quattro bambini. Questa tragedia ha colpito…
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato l'importanza di evitare interferenze esterne nei risultati…