Sono diverse le persone che vivono in abitazioni non regolarmente dichiarate. I controlli che verranno effettuati possono portare a delle sanzioni pesanti.
La volontà da parte delle amministrazioni è quella di poter riuscire a scovare chiunque dichiari il falso, tentando di poter fermare un modo di fare sempre più esteso in tutto il paese. In effetti, per poter pagare meno tasse e per ottenere dei bonus statali, alcuni cittadini hanno scelto di raggirare la regolamentazione vigente, azione che fino ad oggi è stata per lo più poco verificata.
Adesso, però, la decisione di estendere dei controlli a tappeto sulle residenze e sui domicili sta allarmando diverse persone, le quali se non venissero trovate in regola, potrebbero ricevere delle sanzioni alquanto pesanti. Fondamentalmente, ci sarà un cambiamento sull’opera di ispezione, la quale va a tentare di evitare truffe e frodi. La legge italiana parla chiaro in merito a questa situazione, visto che la residenza è vista come l’abitazione in cui un cittadino risiede quotidianamente, e non solo per un tempo limitato.
A differenza del domicilio, la residenza può essere solamente una e in un unico Comune, fatto necessario per l’iscrizione alle liste elettorali e per poter determinare i benefici legali e fiscali che un cittadino ha in un determinato luogo.
Cosa cambierà in merito ai controlli
Secondo quanto stabilito da parte di una recente sentenza effettuata dalla Corte di Cassazione, la quale a breve dovrebbe divenire legge (ma che è già attuabile), ogni Comune può effettuare ispezioni, anche a sorpresa. Ciò avviene per poter verificare che la residenza dichiarata sia veritiera; il cittadino, in questo caso, può comunicare in quali orari non è presente a casa, così da permettere al Comune di poter effettuare dei controlli in altre ore del giorno.
Per quanto riguarda l’azione di controllo, potrà essere effettuata senza preavviso e in più di una volta. Nel caso in cui il cittadino non venga trovato nell’abitazione indicata, allora potrebbe essere cancellato il suo nominativo dall’anagrafe locale.
Secondo quanto riportato dai giudici della suddetta sentenza, in tempi in cui i cittadini sono portati a spostarsi con un’alta frequenza, risulta essere fondamentale indicare la residenza di tipo reale e non di comodo. Non che il cittadino sia costretto a non spostarsi, ma nel caso in cui lo faccia, allora dovrebbe indicare gli orari in cui non è reperibile all’interno dell’abitazione. Negli orari indicati come presente, deve essere sempre reperibile all’interno della residenza indicata.