Ricchi e Poveri, chi li ha scoperti e perché ha scelto questo nome. È un vero mito italiano che è scomparso
Hanno rappresentato un grande ritorno oltre che il cuore e la storia della musica italiana, accostandosi ai giovani e alla modernità, così come ha voluto Amadeus per il Festival di Sanremo 2024. Loro sono i Ricchi e Poveri in gara con il brano “Ma non tutta la vita”, già virale sui social, sono arrivati a quota 13 con le partecipazioni alla kermesse.
I loro successi sono cantanti in tutto il mondo e oggi, anche se il gruppo è decisamente più ristretto rispetto agli esordi, il loro nome racconta tanto del lungo percorso fatto. La band, nata nel 1967, era composta originariamente da Franco Gatti, Angela Brambati, Marina Occhiena e Angelo Sotgiu. Ora dopo l’addio di Marina Occhiena e la scomparsa di Franco Gatti, sul palco è presente il duo composto da Angelo e Angela. Ma sapete chi ha scoperto i Ricchi e Poveri? Una curiosità che in pochi conoscono.
Fin dal loro esordio i Ricchi e Poveri piacquero al pubblico per la loro pluralità: alle voci, femminili, di Angela Brambati e Marina Occhiena, si accostavano le sonorità dalla chitarra e dalle tastiere di Franco Gatti e quelle del sax e dalla chitarra di Angelo Sotgiu. Anche gli uomini però contribuivano con le loro vocalità costituendo un quartetto eterogeneo: un basso, un tenore, un contralto e un soprano.
Per loro fu subito un grande successo: esplosero con “La prima cosa bella” e poi “Che sarà”, “Sarà perché ti amo” e “Se m’innamoro”. Il 1981 è il momento dell’abbandono della band da parte di Marina Occhiena. Secondo il suo racconto per via della sua relazione con Marcello Brocherel, il compagno di Angela Brambati e padre di suo figlio Luca. Secondo Pupo, invece, le cose andarono diversamente: Freddy Naggiar iniziò una serie di trattative per far uscire Marina dalla band. All’inizio ci furono delle resistenze ma poi dietro un lauto compenso la cantante accettò.
I Ricchi e Poveri sono stati scoperti dal grande Fabrizio De Andrè. Fu lui che li portò per la prima volta in una casa discografica a Milano ma il grande merito di averli resi famosi va dato ad un altro mito della musica italiana che recentemente è stato celebrato con un film: Franco Califano. Fu il Califfo che scelse per loro il nome d’arte: “Califano ci portava in giro su una macchinona bianca americana, ogni sera a cena fuori, pagava sempre lui” ha raccontato di recente la band. Così una sera, i giovani, per la vergogna, dissero che avevano già un altro invito, si fermarono poco più avanti e mangiarono un panino e Califano li vide: “Siete ricchi di spirito e poveri di tasca – gli disse – Da oggi vi chiamerete così, i Ricchi e Poveri”.
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