Riscatto contributi pensione: ecco cosa cambia nel 2024 con la Legge di Bilancio

Chi ha intenzione di effettuare il riscatto dei contributi ci sono importanti novità in arrivo nella nuova Legge di bilancio.

La Legge di Bilancio 2024 introdurrà importanti cambiamenti in merito al riscatto dei contributi per la pensione. Secondo la disciplina italiana i lavoratori hanno la possibilità di riscattare alcuni periodi per ottenere una maggiore copertura pensionistica. Si tratta di periodi durante i quali il lavoratore non ha versato contributi previdenziali.

Con la Legge di bilancio 2024 si assisterà alla nascita di un periodo sperimentale che coinvolgerà il biennio 2024-2025 e riguarderà proprio il riscatto dei contributi da parte dei lavoratori. Scopriamo come funziona e quali sono le differenze con l’attuale situazione.

Riscatto dei contributi: novità in vista per il 2024

Durante il biennio 2024-2025 avrà inizio una sperimentazione che permetterà di riscattare i vuoti contributivi nella misura massima di 5 anni. Tuttavia per poter accedere a questa opportunità è necessario che i periodi siano compresi tra il 1996 e il 29 gennaio 2019.

Contributi figurativi: cambia tutto
Novità contributi 2024 – Spraynews.it

Il riscatto dei contributi è uno strumento che permette ai lavoratori di riscattare periodi contributivi per farli rientrare nel calcolo della pensione. Durante tali periodi non devono essere stati versati i contributi obbligatori facendo sì che la posizione del lavoratore risulti vuota sotto l’aspetto contributivo.

Quest’opportunità per permette ai lavoratori prossimi alla pensione di riscattare periodi come gli anni di studio o le attività lavorative svolte all’estero.

Il riscatto contributivo permette un accredito di contributi figurativi. Ciò vuol dire che i versamenti non avvengono né da parte del datore di lavoro né da parte del lavoratore, Ma sarà compito dell’INPS effettuare l’accredito sul conto assicurativo del lavoratore per i periodi di vuoto contributivo. I contributi figurativi possono essere accreditati d’ufficio oppure su richiesta del lavoratore e non prevedono alcun costo.

Questa tipologia di contributi non incide sul valore della pensione percepita, ma sul calcolo dell’anzianità. In pratica, con il riconoscimento dei periodi di contribuzione figurativa il lavoratore avrà la possibilità di raggiungere prima gli anni che danno accesso alla pensione di vecchiaia.

Possono essere riscattati: i periodi di studio universitario, quelli di lavoro all’estero, il congedo per gravi motivi familiari, il congedo per formazione studio e la rendita vitalizia.

Come la sperimentazione che sarà introdotta dalla Legge di bilancio 2024 i lavoratori avranno la possibilità di effettuare il versamento di contributi figurativi fino a un massimo di 5 anni, purché il lavoratore risulti privo di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non sia titolare di pensione entro la data di entrata in vigore della legge.

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