L’eclettico cantautore si è presentato vestito in modo alquanto particolare che ha già attirato gli sguardi di tutti gli spettatori, perché?
Dargen D’Amico è un rapper e cantautore che negli ultimi anni sta riscuotendo un discreto successo sia per le sue canzoni stile rapper che soprattutto per il suo stile e per come si veste.
Ogni cantante ha il suo modo di presentarsi dinanzi a migliaia di persone in concerti o in programmi tv anche per suscitare maggiori attenzioni. Dargen D’Amico era uno degli ultimi nella lista di Sanremo di ieri sera ma il suo brano “Onda Alta” già risuona continuamente nelle stazioni radio.
Ma c’è una domanda che tante persone si pongono: Perché Dargen si è vestito con tanti peluche intorno al collo ed alle caviglie?
Gli artisti della musica si fanno notare anche per come si vestono e tra questi artisti dell’ultima generazione c’è il famoso Dargen D’Amico che non è mai restio a presentarsi con particolari occhiali da sole.
Ma ieri, verso la mezza Dargen è entrato sul palcoscenico dell’Ariston vestito con giacca e cravatta e poi decine e decine di piccoli peluche di orsi attorno al collo, alle spalle e alle caviglie.
C’è un motivo particolare? A quanto pare sì: il suo particolare stile proviene dalla mente di Rebecca Baglini ed il riferimento è alla guerra che si combatte in Israele e alla Striscia di Gaza.
Un messaggio di dolcezza nei confronti di queste povere vittime che non ricevono aiuti da nessuno e soffrono questa triste condizione da ormai 5 mesi. Un riferimento chiarissimo verso l’infanzia ed all’innocenza dei bambini.
La spiegazione arriva proprio da Rebecca Baglini che sottolinea: “Jacopo (Dargen) vuole esprimere la sua solidarietà verso gli immigrati tra i quali ci sono purtroppo tanti bambini”.
Con i suoi peluche che rientrano tra i protagonisti della prima serata di Sanremo alla fine della sua canzone ha anche voluto diffondere un messaggio che sta già facendo il giro del web: “Nel Mar Mediterraneo ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua, senza cibo che soffrono senza avere colpe. Il nostro silenzio è corresponsabilità. La storia, Dio, non accettano la scena muta: cessate il fuoco!”
Su alcune pagine social già ci sono risposte che appoggiano il suo sfogo e chi invece sostiene che Dargen poteva evitare di lanciare questo messaggio di solidarietà ed anche fortemente politico.
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