Sapete chi è il (vero) proprietario delle patatine San Carlo? C’è dietro una storia assurda che in pochi conoscono e che vi lascerà senza parole.
Ci sono dei prodotti che possono entrare di diritto nella storia di alcuni paesi, e le patatine San Carlo si possono sicuramente annoverare tra questi per una serie di motivi. In primo luogo per quello che rappresentano per gli italiani, con alcune generazioni che sono davvero cresciute insieme alle immancabili bustine di patatine di questo prestigioso marchio nato nel 1936. Una data non casuale e che ci mostra come siamo di fronte ad un esempio di industria efficiente, una vera eccellenza di produzione collegata al raggiungimento di obiettivi prestigiosi.
A distanza di ben 88 anni ancora oggi parliamo di un’azienda in forte salute e crescita, come confermano anche i dati sul 2023 che hanno evidenziato come il brand italiano sia rimasta leader nel settore delle chips e snack salati nonostante una concorrenza spietata e dei costi di produzione alti rispetto al passato. Fondamentale per la crescita di questo brand è stata la ripresa dello sviluppo all’estero che ha permesso di coprire le difficoltà nei costi da sostenere per le materie prime. Una strategia che ha confermato il successo di San Carlo.
Volendo fare un rapido resoconto sui numeri del 2023, possiamo dire che i ricavi per l’azienda milanese si sono consolidati toccando poco più di 366 milioni di euro, con un incremento di 13.27 punti rispetto al 2022, con l’anno che si era chiuso con ricavi di circa 323 milioni. Insomma, numeri che testimoniano come, nonostante alcune criticità familiari, l’azienda sia in forte salute, con il 2024 che conferma questo trend che potrebbe portare ancora un nuovo aumento nei ricavi e nei fatturati dell’azienda.
In tanti si stanno chiedendo come mai San Carlo si chiami così e quale sia il motivo di questo nome considerato che la famiglia che detiene da sempre la proprietà di questo marchio storico è quella dei Vitaloni, con Francesco che nel 1936 avviò questa attività in via Lecco numero 18 a Milano. All’inizio si chiamava Rosticceria San Carlo, con il nome che fu un omaggio alla vicina chiesa di San Carlo al Lazzaretto. Un motivo che in pochi conoscono e che raccontano la fede di Francesco Vitaloni ma anche la sua devozione verso un luogo sacro della città (qui abbiamo svelato un altro segreto che riguarda il famoso marchio Eurospin).
Chi è il vero proprietario della San Carlo oggi
Ma come accade in tante famiglie facoltose e prestigiose, anche con quella dei Vitaloni ci sono delle storie da raccontare e che non tutti conoscono. Nel corso della storia la proprietà dell’azienda fondata da Francesco Vitaloni non è mai cambiata. Infatti negli anni 50′ fu il figlio di Francesco, Alberto Vitaloni, a prendere in mano le redini della società della famiglia, e nel 1970 si passò anche al cambio nome da San Carlo, le patatine a San Carlo Gruppo Alimentare. Ma fu solo nel 1988 che la società cominciò ad espandersi anche all’estero.
Con varie acquisizioni di società francesi spagnole e della Gran Bretagna, con gli affari che si moltiplicarono così come gli introiti. Tanti i successi negli anni che hanno portato questo marchio tra i leader del nostro paese. Per quel che riguarda la proprietà, possiamo dire che nel 2011 in azienda ci fu l’ingresso di Susanna Vitaloni con la carica di vice presidente, al fianco del padre. Da quel momento i successi per lo storico marchio si sono susseguiti negli anni, ma è cominciata anche una vera e propria faida familiare che in pochi conoscono.
Al centro della disputa i due figli di Alberto Vitaloni, Francesco e Susanna, con quest’ultima a capo della società da qualche anno. Secondo le accuse di Francesco, la sorella avrebbe approfittato della situazione precaria del padre, incapace di intendere e di volere, per entrare in possesso dell’intera azienda facendolo fuori da ogni contesto societario, denunciando anche una violenza privata ma anche irconvenzione di incapace, sequestro di persona e maltrattamenti ai danni del padre (qui invece vi abbiamo raccontato un grande segreto della Lidl).
Insomma, una brutta storia ripresa anche da Le Iene nella puntata del 28 maggio, con Francesco che ha raccontato davanti alle telecamere la sua battaglia legale per ottenere quello che gli spetta ma soprattutto per poter nuovamente riabbracciare suo padre che la sorella avrebbe allontanato solo per meri scopi personali e di carriera. Dove sta la verità ce lo diranno gli avvocati ed i giudici a breve, intanto si può dire che questa storia mostra come spesso sia difficile trovare delle intese in aziende complesse da dirigere con successo negli anni.