Quando si fanno troppi sbadigli sentendosi stanchi durante tutto l’arco della giornata si potrebbe soffrire di una grave carenza alimentare.
Lo sbadiglio è un riflesso che comporta una profonda inspirazione seguita da un’espirazione egualmente esagerata.
Uomini e animali hanno in comune lo sbadiglio. Un riflesso incondizionato i cui meccanismi fisiologici che lo originano sono poco noti. Si tratta di un atto neurologico complesso che dura circa sei secondi legato a varie situazioni. Comunemente lo associamo alla stanchezza e alla sonnolenza. Si verifica principalmente, infatti, dopo il risveglio o prima di addormentarsi. Ma segnala anche al cervello di svegliarsi o termoregolarsi oppure indica che ci si sta annoiando (funzione psicosociale).
Oggi approfondiremo il caso in cui sbadigliare è sintomo di stanchezza in associazione ad una carenza alimentare della quale non si è a conoscenza.
Sbadigli continui ed eccessivi, qual è la carenza da verificare?
Gli sbadigli continui potrebbero segnalare una carenza di ferro. Parliamo di un elemento fondamentale per il nostro organismo presente nell’emoglobina, nei citocromi e nella mioglobina (rispettivamente indispensabili per il trasporto dell’ossigeno, per la corretta attività del fegato e per sostenere i muscoli scheletrici).
Quando il ferro manca o è basso si parla di anemia sideropenica. Può essere causata da un malassorbimento del ferro dovuto alla celiachia o a gastriti croniche, da una carenza per abitudini alimentari scorrette o da malattie croniche genetiche.
L’anemia si può associare anche ad emorragie, ulcere, abuso di farmaci antiacidi, attività scorretta del fegato o della tiroide. Ne soffrono specialmente le donne nel periodo del ciclo mestruale, in gravidanza o allattamento.
I segnali che devono far sospettare della carenza alimentare – oltre gli sbadigli eccessivi – sono:
- pallore della cute, screpolature e fessurazioni agli angoli della bocca,
- unghie fragili e capelli che si spezzano,
- stanchezza e debolezza continua con palpitazioni anche in seguito a piccoli sforzi fisici,
- mal di testa frequenti,
- irritabilità,
- mani e piedi freddi e con formicolii,
- sonno disturbato,
- vertigini,
- epistassi frequenti (sanguinamento dal naso),
- infezioni recidive alle alte vie respiratore.
Per sopperire alla carenza bisognerà assumere integratori dietro consiglio medico associabili all’acido folico (specialmente in gravidanza) e alla vitamina B12. A livello alimentare, poi, assumere cibi ricchi di ferro (tuorlo d’uovo, soia, legumi, funghi, frutta secca, cereali integrali, spezie ed erbe aromatiche, verdure a foglie verde, carne rossa e pesce azzurro) e ridurre l’assunzione di caffè, cioccolata e tè.
Si consiglia, infine, di assumere alimenti ricchi di vitamina C e acidi organici come agrumi, limoni, peperoni e kiwi.