Scontrini choc in Italia, cosa sta accadendo nel nostro Paese? Vediamolo nel dettaglio

In queste ultime settimane si stanno moltiplicando le segnalazioni di scontrini ‘folli’. Clienti stanno pagando alcuni alimenti a cifre sproporzionate, ma perché?

È un’estate caratterizzata dagli scontrini ‘folli’ quella che stanno vivendo gli italiani. Complice l’inflazione e il caro vita, alcuni ristoranti e bar stanno inserendo delle voci davvero particolari nei propri conti. Molti clienti si sono trovati a pagare prezzi altissimi per alcuni alimenti ‘poveri’ come il caffè o addirittura un piattino in più.

Naturalmente le segnalazioni stanno facendo il giro del web, perché queste situazioni paradossali vengono denunciate attraverso i social. Con le foto di scontrini folli a fare da testimone. Ad essere aumentati sono i prezzi di diversi alimenti non solo in località esclusive come la Sardegna ma anche in posti frequentati non da vip.

Per esempio ad Alba due clienti hanno dovuto pagare un sovraprezzo di 1.50 euro per aver ‘osato’ dividere un dolce. I due cucchiai che avevano adoperato per mangiare una crema catalana da 5 euro, sono stati aggiunti nello scontrino.

Conti salati in tutta Italia: come risolvere con gli scontrini folli?

In Sardegna si sono registrati, per ora, i prezzi degli scontrini più alti in proporzione a quello che i clienti hanno preso. Però bisogna considerare la location esclusiva dell’isola che ha portato due turisti romani a spendere, nel bar nei pressi di un hotel di lusso a Porto Cervo, 60 euro per due caffè, un po’ di cioccolatini e due bottigliette d’acqua. Come ha detto il gestore: “Hanno pagato l’esperienza“.

Pagare uno scontrino con monete
Voci ‘particolari’ negli scontrini in Italia – Spraynews.it

Non è andata meglio a dei turisti che hanno deciso di fare uno spuntino in un bar a Gera Lario, sul lago di Como. È infatti comparsa una voce di due euro solo perché hanno chiesto di dividere un toast. E ancora a Maranello, alcuni clienti si sono visti recapitare un conto di 845 euro per aver mangiato gnocco e tigelle. Dopo le proteste dei commensali, il conto è poi sceso a 585 euro.

Contro il caro scontrini in Italia, arriva la proposta (che sembra più una provocazione) del presidente di Aduc, Vincenzo Donvito Maxia. Nel nostro Paese si paga coperto e servizio, due voci che in altre Nazioni non sono presenti. Il numero uno infatti spiega la differenza tra un rinomato ristorante di Bruxelles e uno del nostro Paese. In quello della città belga manca il servizio e il coperto che equivale al 12/15% in meno sullo scontrino (circa 3-5 euro).

Vincenzo Donvito Maxia sottolinea come il coperto: “talvolta non copre il piattino in più per dividere la pastasciutta col figliolo o il taglio di un toast in due. Chissà come fanno a Bruxelles i ristoratori a vivere…

E ancora fa una considerazione arrivando a sottolineare che il problema sorge quando ci si rende conto che, negli esercizi del nostro paese, il prezzo finale non è sempre chiaro: “con tutti questi balzelli che occultano il prezzo finale da pagare, il consumatore è come se giocasse alla roulette“.

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