Sai bene cosa fare quando un tuo bambino ha una crisi di pianto? O soprattutto, cosa non bisogna fare per peggiorare la situazione?
Essere genitori al giorno d’oggi, non è assolutamente una cosa da poco. Il carico di responsabilità che la vita ci mette di fronte ogni giorno che passa, con tutti i vincoli lavorativi e personali che richiede, non permette sempre di essere dei genitori a tempo pieno. Sempre più spesso, infatti, sono i nonni (che siano benedetti) a prendere in mano la situazione e passare tanto tempo insieme ai nostri bambini, in attesa che noi torniamo dal lavoro.
D’altra parte, i numeri parlano chiaro. La natività in Italia vede il suo tasso percentuale abbassarsi sempre di più. I giovani di oggi temono di mettere su famiglia, in particolare per un aspetto economico e le certezze che non sono sempre così assodate. Ma quando abbiamo dei figli, bisogna cercare di capire i loro segnali e cosa bisogna fare, in particolare quando hanno delle crisi di piano. Sei sicuro di fare le cose giuste quando il tuo bambino inizia a piangere senza sosta?
Bambini e crisi di pianto: cosa bisogna fare?
Essere genitori è una delle sensazioni ed emozioni più belle che si possano provare in tutta una vita. L’augurio è quello che chiunque possa diventare prima o poi padre e madre modello, e dare ai propri figli una educazione esemplare, che passa da piccoli procedimenti, attenzioni e anche metodi per poter gestire le situazioni che appaiono più critiche.
Può capitare spesso che un bambino, per diversi motivi, possa avere una crisi di pianto e che senza sosta versi lacrime. Sono quei momenti in cui ci si può lasciare anche prendere naturalmente dal panico, e ci si chiede quali possano essere i metodi migliori per poter gestire la crisi di pianto. Ma in quei momenti sei sicuro di agire correttamente? Tutto quello che bisogna fare è utilizzare un linguaggio empatico verso i bambini, al fine di poterli tranquillizzare.
Cosa bisogna fare se il nostro bambino ha una crisi di pianto? Il linguaggio empatico è ciò che ci può aiutare a gestire una situazione simile. Innanzitutto, bisogna evitare di alzare la voce, rimproverare e sentenziare dei giudizi negativi che possano metterlo in cattiva luce. Di riflesso, invece, bisogna utilizzare un tono deciso e calmo che possa rassicurare il bambino e calmarlo nel suo pianto. Bisogna parlare accuratamente, cecando di capire quali sono i sentimenti che prova ed incoraggiarlo.
Quindi, comprendere le sue emozioni anziché sentenziarle, così da garantirsi un rapporto di fiducia nei suoi confronti, e far si che possa aprire la sua voce a quello che realmente prova. In questo modo si sentirà molto più tranquillo ed inizierà a calmarsi da sé.