Un comune farmaco contro il raffreddore, che contiene un determinato principio attivo, sta causando numerosi problemi e ora l’Agenzia del farmaco invita pubblicamente a evitarlo.
Mal di testa, nausea, vomito, confusione, convulsioni, ma anche epilessia: questi sono alcuni dei sintomi più comuni che emergono in soggetti che hanno assunto dei farmaci comunemente utilizzati per combattere il raffreddore. Sono maggiormente a rischio pazienti con ipertensione grave o non controllata, malattia renale o insufficienza renale acuta o cronica, ma attenzione perché si stanno facendo ulteriori valutazioni.
L’allarme parte da altri Paesi europei e viene rilanciato dall’agenzia europea del farmaco, ma adesso coinvolge anche l’Italia e l’AIFA si vede costretta a intervenire. Tutta colpa di un principio attivo contenente in un famoso farmaco vasocostrittore, comunemente utilizzato anche nel nostro Paese: lo stesso principio attivo è contenuto in altri farmaci e il rischio è potenziale anche per questi.
Non si tratta soltanto di rischiare ictus o infarti, come detto in precedenza, ma anche i sintomi più lievi sono potenzialmente pericolosi: l’agenzia italiana del farmaco, per tale ragione, in una nota invita non solo a non utilizzare questo farmaco a determinati soggetti, ma appunto l’allerta dovrebbe riguardarci comunque tutti, proprio perché – come detto – si tratta di farmaci di uso comune.
Il principio attivo in questione, che ora è messo in una sorta di libro nero dei farmaci con le reazioni avverse più pericolose, è la pseudoefedrina. Tale principio attivo si trova in un farmaco davvero di uso comune, quale è Actifed e infatti in alcuni Paesi è da anni messo al bando. Si pensi che n Francia sin dal 2018 la pubblicità di questo farmaco è stata vietata.
Nella lista nera, ci sono altri farmaci come ad esempio Dolirhume, Nurofen Rhume, Humex o Rhinadvil. Ma anche – presenti nel nostro Paese – Vicks Flu Action e Actigrip. Il rischio è di incorrere in due gravi eventi avversi: sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS). A oggi, nel nostro Paese non ci sono stati casi gravi.
Anzi, va detto che la maggior parte dei casi si è risolta dopo la sospensione del farmaco e un trattamento adeguato, ma il rischio permane, anche perché ad esempio tra gli effetti collaterali più gravi della RCVS c’è l’ictus ischemico ed emorragico. La domanda allora è questa: se dobbiamo evitare l’abuso di farmaci per un raffreddore, ci sono alternative? La risposta è decisamente sì, basta non incorrere in cinque errori comuni e gravi che si fanno.
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