L’amore è dietro l’angolo e può colpire chi – e cosa – meno se lo aspetta: e se il tuo desiderio si materializzasse in un oggetto? È davvero possibile amare una “cosa”?
L’amore è cieco. Ce lo ripetiamo da sempre, e ormai, dovremmo avere imparato che un sentimento non può essere sottoposto a limiti di età, genere, forma o…respiro. Già, perché è possibile essere attratti – mentalmente e sessualmente – anche da un oggetto inanimato. Letteralmente, una cosa. Si tratta di quella che viene etimologicamente definita agalmatofilia, parola greca che unisce i termini “statua” e “amore”. Tuttavia, nel gergo comune si parla di oggettofilia, un fenomeno che porta allo sviluppo di un forte attaccamento emotivo verso oggetti inanimati, a tal punto da sfociare in una forma di innamoramento.
Mai come negli ultimi anni, l’oggettofilia ha attirato l’attenzione degli esperti, i quali inizialmente la associavano a disturbi mentali minori, considerandolo un effetto secondario dell’autismo. A livello psicologico, invece, la radice di una simile inclinazione sentimentale sembra derivare dalle difficoltà delle persone a intrecciare relazioni sociali tradizionali, portandole a instaurare legami emotivi con oggetti inanimati. Purtroppo, a causa della mancanza di dati esaustivi, è difficile stimare quanti casi di oggettofilia esistano nel mondo, dal momento che molte persone hanno paura nell’identificarsi come oggettofile.
In particolare, la sessuologa Amy Marsh ha studiato a fondo l’oggettofilia, sottolineando, nonostante sia considerato raro e alquanto bizzarro, l’interesse sessuale per gli oggetti sembra essere un orientamento sessuale legittimo. Ma si può davvero arrivare a provare amore per un oggetto? Stando a quanto documentano queste storie si. Scopriamo insieme quali sono i casi di oggettofilia più famosi.
Iniziamo dalla notizia di oggettofilia più recente, che ha suscitato un rinnovato interesse sulla possibilità di provare amore per un oggetto inanimato. Infatti, ha fatto il giro del mondo, la bizzarra storia di Sarah Rodo, una giovane tedesca di 23 anni, fiera di identificarsi come “oggettofila”, la quale ha fatto una scelta insolita: ha deciso di fidanzarsi con il modellino di un aereo Boeing 737.
Secondo quanto riportato dal tabloid inglese Mirror, Sarah, da sempre grande viaggiatrice bordo di aerei di linea, possiede una collezione di circa cinquanta modellini in scala in casa sua. Inoltre, ha ammesso di essere attratta dagli oggetti fin da quando era adolescente, più o meno a 14 anni, quando per la prima volta si è resa conto di “amare” un treno ICE 3, l’equivalente tedesco del modello Frecciarossa di Trenitalia. Tuttavia, all’inizio la ragazza non ha accettato del tutto la sua inclinazione all’oggettofilia, tentando di avere anche relazioni con uomini, anche solo per esplorare la sua sessualità, sebbene poi sia arrivata alla conclusione che non sono gli esseri umani ad attrarla, sentimentalmente e sessualmente, bensì gli oggetti.
Ovviamente, per la ragazza è stato molto difficile condividere il suo orientamento da oggettofila con i suoi cari, ma ormai i suoi amici hanno pienamente accettato la sua identità e anzi la incoraggiano in questa relazione insolita con un oggetto “volante”. Quando le viene chiesto cosa l’abbia attratta in particolare in un modellino aereo, Sarah ammette: “Amo tutto di lui, ma in particolare mi affascinano il suo aspetto, le ali e il motore. Li trovo irresistibili”. E, per quanto la riguarda, non può fare a meno di pensare in grande per il futuro, confessando di volere coronare il suo sogno d’amore sposando il Boeing 737, l’unica cosa in grado di farla sentire “la persona più felice del mondo”.
Non sappiamo se la giovane e innamorata Sarah riuscirà a suggellare il suo amore oggettofilo con un modellino aereo, ma sicuramente a fare il tifo per lei ci sarà Amanda Liberty. Infatti, questa giovane trentenne di Leeds, in Inghilterra condivide con Sarah la passione per un oggetto inanimato, che nel suo caso si identifica con un lampadario antico, realizzato in Germania 91 anni fa. Dopo avere annunciato il suo fidanzamento con questo oggetto di arredamento, la donna ha condiviso con i social anche la sua storia, raccontando di aver avuto un vero e proprio colpo di fulmine e di essersi innamorata del lampadario, che porta addirittura tatuato sul braccio, a prima vista, non appena lo ha trovato su eBay, dove lo ha acquistato senza pensarci due volte. Insomma, un colpo di fulmine può arrivare davvero quando meno ce lo si aspetta. E soprattutto con chi – o cosa – non ci saremmo mai immaginati!
Le cronache di casi di oggettofilia non finiscono qui. Infatti, come si diceva, si tratta di una tendenza del tutto legittima e che ormai si inizia a riconoscere come fenomeno condiviso in più parti del mondo. Tanto dalle donne quanto dagli uomini. Verso qualsiasi cosa.
Alla storia di Sarah e Amanda, si accosta infatti anche quella di Rocha Moraes, una donna brasiliana di 37 anni, diventata una celebrità sui social media dopo aver condiviso la sua insolita storia d’amore con un manichino, che lei considera ormai suo marito. Recentemente, su TikTok, Rocha ha persino annunciato di aspettare un secondo figlio dal marito inanimato. Allo stesso modo, Christian Montenegro, un giovane di Bogotà, ha rivelato di essere sposato da tempo con una bambola che ha chiamato Natalia, da cui avrebbe avuto tre “bambini”, ovvero altre bambole che considera alla stregua di figlie biologiche.
Sicuramente, il caso più famoso ed eclatante in merito all’oggettofilia ha per protagonista Erika Eiffel. Si tratta di una donna francese, ex tiratrice con l’arco professionista con l’arco e operatrice di una gru, diventata famosa come una delle prime persone dichiaratamente oggettosessuale, dopo avere annunciato al mondo di avere sposato la Tour Eiffel. In particolare, la sua storia è stata raccontata nel documentario Married to the Eiffel Tower, disponibile su Youtube. Parlando a cuore aperto, Erika ammette di avere avuto relazioni con diversi oggetti, come dei caccia, delle recinzioni e anche alcune gru, prima di innamorarsi del gigante di ferro parigino. Osteggiata dallo scetticismo e dalle maldicenze popolari, Erika ha deciso di istituire un sito web chiamato “Objectùm Sexuality Internationale”, per offrire supporto, informazione e una rete di contatti alle persone che condividono il suo stesso orientamento sessuale. Infatti, secondo la donna l’oggettofilia non è una malattia o una dipendenza, né un tentativo di sopperire all’incapacità di relazionarsi con gli esseri umani, ma si tratta di un orientamento puro, di un’indole innata di alcuni individui, che non può – e non deve – essere soffocata dal bigottismo.
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