Alcune opere sono senz’altro più adatte a un pubblico maturo, soprattutto per i temi trattati e l’eventuale violenza presente
Esiste uno stereotipo difficile da scardinare, che spinge molte persone a pensare che qualsiasi serie animata sia indirizzata ai bambini. Di solito chi fa questo ragionamento ha delle conoscenze molto limitate del mondo dell’animazione e ignora l’esistenza di produzioni che dietro a un’estetica colorata e dei personaggi sopra le righe nascondono delle trame adulte e profonde, impossibili da comprendere appieno per una persona molto giovane. Non mancano neppure serie caratterizzate da un’estetica cupa e disturbante, ricche di scene dove il sangue scorre a fiume e i personaggi perdono la vita, spesso in modi truculenti. Basta un minimo di consapevolezza per trovare contenuti adatti a un pubblico adulto all’interno del panorama dell’animazione occidentale e/o giapponese.
Le serie animate per adulti da non perdere
Tra le serie animate per adulti più apprezzate dal pubblico e dalla critica negli ultimi anni c’è “Bojack Horseman”, che nel corso di sei stagioni ha saputo raccontare i lati oscuri di Hollywood e, soprattutto, i problemi personali dei suoi protagonisti, ognuno dei quali è stato chiamato ad affrontare un percorso di vita diverso. I primi episodi possono tratte in inganno, ma basta arrivare fino al termine della prima stagione per avere una visione più chiara dei temi proposti e dell’atmosfera generale.
Trovare un anime con dei protagonisti adulti può sembrare complicato, ma con un po’ di impegno si riescono a trovare delle ottime serie ambientate lontano dai banchi di scuola. “Aggretsuko” è una di esse ed è disponibile su Netflix (in totale le stagioni sono cinque). A prima vista potrebbe sembrare un cartone animato innocente pieno di animaletti antropomorfi, ma bastano pochi minuti per assistere a una inversione totale delle aspettative. La carineria dei personaggi si scontra con un mondo spietato, quello delle aziende giapponesi, che si mette di impegno per distruggere i sogni e le speranze della protagonista, la giovane impiegata Aggretsuko, la cui unica valvola di sfogo è il karaoke, dove può cantare in stile Death Metal senza temere i giudizi delle altre persone.
Nel corso dei cinquanta episodi che compongono la serie vengono affrontati vari problemi che affliggono la società giapponese, dalle conseguenze dell’eccessivo attaccamento al lavoro alla dipendenza dai videogiochi online, senza dimenticare le bevute obbligatorie con i colleghi e il mobbing.
I grandi classici
Può capitare di dimenticarsene, soprattutto perché molti sono cresciuti guardandola, ma anche la serie “I Simpson” è rivolta a un target adulto. Le prime stagioni sono una miniera d’oro di riferimenti alla politica e alla cultura di massa degli anni ’90 e non mancano tante trame che si possono comprendere appieno solo una volta cresciuti, riguardanti tematiche come l’adulterio, i sacrifici che devono essere fatti per crescere un figlio, la lotta di classe ecc. Le stagioni più recenti hanno perso il fascino dei primi anni, anche a causa dell’abbandono degli sceneggiatori storici, ma ogni tanto qualche episodio degno di nota salta ancora fuori. Nel grosso calderone delle “sit-com animate per adulti” si possono inserire anche altre serie simili come “I Griffin” (Family Guy in originale), “American Dad” e “King of the Hill”.
Tornando un attimo nella Terra del Sol Levante, un anime che può fare la gioia degli amanti delle atmosfere “pulp” è Black Lagoon. La serie narra le avventure di un gruppo di mercenari alle prese con nemici armati fino ai denti, spesso affiliati a organizzazioni criminali senza scrupoli. Ogni episodio contiene una buona dose di violenza e sangue, il che rende la visione piuttosto sconsigliata ai più piccoli. Un pubblico più maturo può apprezzare non solo le tinte oscure della trama, ma anche gli omaggi cinematografici a opere come Shining e Terminator.