Sulle rive di Mondello gli avvistamenti che nessuno si aspettava, scatta l’allarme anche in Italia!
Gli squali sono creature che incutono terrore in moltissime persone, anche se la loro natura viene spesso fraintesa. Questi animali sono all’apice della catena alimentare negli oceani e, senza di loro, l’intero ecosistema crollerebbe con conseguenze inimmaginabili per l’intera umanità. La cattiva pubblicità che si è fatta riguardo questi predatori, partita soprattutto da Hollywood, continua però a sortire i suoi effetti ed è proprio per questo che l‘avvistamento di alcuni esemplari di squalo sukke rive di Mondello ha generato preoccupazione generale, soprattutto in vista della stagione balneare che vede migliaia di persone raggiungere proprio la cittadina in provincia di Palermo e la Sicilia intera. Ma perché gli squali si stanno avvicinando alla costa in maniera sempre più frequente? E soprattutto, bisogna davvero preoccuparsi?
Non è la prima volta che degli squali vengono avvistati sulle rive delle acque che bagnano il nostro territorio, avvistamenti che solitamente avvengono sempre in questo periodo in cui le spiagge sono più tranquille e nel quale per molte specie di pesci inizia la stagione riproduttiva. È proprio questo evento, infatti, a spingere le prede più comuni degli squali maggiormente in terra, cosa che può quindi attrarre maggiormente anche i predatori.
Dopo gli avvistamenti segnalati anche alla guardia costiera, l’istituto zooprofilattico guidato da Salvatore Dara è intervenuto per far luce sulla vicenda ma è stato appurato che i due esemplari, probabilmente si squalo verdesca, hanno subito ripreso il largo sparendo dai radar. Una situazione normale e che non dovrebbe restare alcuna preoccupazione, anzi, bisognerebbe gioire di tali avvistamenti che sottolineano la salubrità dell’ecosistema.
Come commentato anche da Ennio Bonfante, responsabile del WWF, non sono gli squali a dover essere considerati brutali, come invece dovrebbe essere considerato l’uomo, vero predatore dei mari e che abitualmente consuma carne di squalo, anche inconsapevolmente. Le carni di squalo verdesca vengono infatti spacciate per quelle di tonno in maniera frequente sui mercati, tanto che ognuno di noi avrà probabilmente mangiato più volte carne di squalo senza nemmeno saperlo.
Per quel che riguarda la possibilità di attacchi, invece, queste sono praticamente quasi pari allo zero, non solo perché gli esemplari che possono arrivare vicino alle nostre coste sono quasi sempre di razze di squalo innocue, ma anche perché questi predatori non hanno interesse nel mordere ciò che non conoscono. L’aumento di casi di attacco di squali nel mondo è invece promosso da un turismo sconsiderato che usa gli squali per generare business da oltre 3 miliardi di euro ogni anno. Per far felici i turisti le compagnie stanno infatti abituando gli squali ad associare l’uomo alla presenza di cibo, comportamento che scatena in questi esseri primordiali una sorta di frenesia alimentare che aumenta le possibilità di attacchi all’uomo.
Ovviamente in Italia questo tipo di turismo non esiste soprattutto perché incappare in feroci squali di grandezza tale da suscitare interesse è un evento piuttosto raro. Se si avvista uno squalo, dunque, non resta che ritenersi fortunati e godersi la rarità dell’evento, nonché essere felici del fatto che vi sia la presenza di questo predatore essenziale all’ecosistema e testimone della salubrità dei nostri mari.
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