Stangata farmacie, questi prodotti costeranno di più: impossibile comprarli ancora

Potrebbe arrivare a breve una stangata su alcuni farmaci venduti in farmacia: quali sono i prodotti che subiranno un notevole incremento?

La nuova stangata, proposta dal Regno Unito, su alcuni farmaci venduti in tutta Europa, arriva per tutelare la salute dei cittadini. La proposta, al momento al vaglio delle autorità, è stata avanzata per combattere la crescente minaccia dei superbatteri resistenti ai farmaci. Un team di ricercatori di tre università inglesi, infatti, ha suggerito si applicare una tassa su specifici farmaci.

L’esito dello studio, effettuato nelle settimane scorse dall’università di East Anglia, dalla Loughborough University e dell’università E.Ca Economics, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Industrial Organization. Lo studio ha evidenziato il fenomeno della resistenza antimicrobica, il quale rappresenta una minaccia per la sanità globale.

I farmaci che saranno tassati per una tutela globale dei consumatori

Ragazza in farmacia
Ragazza in farmacia (Spraynews.it)

La resistenza microbica causa circa 700 mila decessi ogni anno. Si tratta di un grave problema, destinato ad aumentare nel prossimo futuro, se non si interviene in tempo. Secondo le proiezioni dei ricercatori, entro il 2050 ci potranno essere oltre un milione di decessi all’anno, con perdite economiche enormi. Si parla di trilioni di dollari. Farmaci contro il raffreddore, arriva l’appello dell’Aifa: “Non assumete questi medicinali”.

Per questo motivo, si sta pensando di applicare una tassa sugli antiobiotici, facendo schizzare i prezzi dei farmaci. L’antibiotico-resistenza è una potenziale bomba a orologeria per la sanità. L’incremento del prezzo degli antiobiotici, dunque, sarebbe una forma di tutela generale per tutti i cittadini, limitando le prescrizioni da parte dei medici di base, i quali prescrivono antibiotici con estrema facilità. Stop a questo farmaco: non lo troveremo più in farmacia.

Tasse sui farmaci antibiotici per limitarne l’uso eccessivo

L’uso prolungato di antibiotici, infatti, porta allo sviluppo di batteri resistenti, portando a sua volta l’organismo ad ammalarsi con più facilità, col rischio di morte. L’applicazione di una tassa del 20% su tutti gli antibiotici porterebbe alla riduzione di questi farmaci del 12,7% e della diminuzione del 29,4% dell’uso degli antibiotici ad ampio spettro. Se non ti fidi dei farmaci, prova questo antibiotico naturale: costa poco e fa miracoli!.

La tassazione peserebbe sulle tasche dei contribuenti, ma dall’altra parte spingerebbe a ridurre l’assunzione di antibiotici. Il problema dell’eccessiva assunzione di antibiotici è globale. Anche in Italia abbiamo lo stesso triste fenomeno, e migliaia di persone ormai hanno sviluppato una resistenza ai farmaci. Secondo il Ministero della Salute, tre persone su dieci ricevono una prescrizione di antibiotici.

Nella maggior parte dei casi si tratta di bambini piccoli e di anziani over 75. Nel 2023, fortunatamente, come testimonia un report di AIFA, il consumo di antibiotici è leggermente diminuito rispetto agli anni passati, anche se le assunzioni sono ancora eccessive. La stessa AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per un uso responsabile dell’antibiotico.

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