Elon Musk nei guai: tra scioperi molto preoccupanti per Tesla ecco un altro gravissimo allarme. Troppi incendi frequenti, ecco perché.
Elon Musk chiamato in fretta a risolvere un altro problema che sta attanagliando Tesla. In realtà, due autentici problemoni per l’imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese, naturalizzato statunitense. Il primo (forte) allarme arriva dalla Scandinavia.
I sindacati svedesi sono in rivolta contro l’azienda statunitense texana, specializzata nella produzione di auto elettriche e lo stanno manifestando con uno sciopero allargato, visto che ha aderito anche il fornitore Hydro Extrusions, unitosi alla protesta. Perché? Vogliono un accordo di contrattazione collettiva, che Tesla attualmente non ha nessuna intenzione di accettare, visti i suoi ripetuti silenzi.
In questo scenario, in cui 50 lavoratori che producono componenti in alluminio presso Hydro Extrusions, una filiale della società norvegese Hydro, sono rimasti a casa o assegnati ad altre mansioni. Si inserisce il secondo problema che infiamma la polemica contro Eon Musk: i troppi frequenti incendi che stanno coinvolgendo le auto del noto marchio texano.
Tesla, problemi su problemi: 393 incendi solo negli ultimi sei mesi
Il recente incidente di Plano è solo l’ultimo di una problematica che da tempo sta investendo Tesla e molte auto elettriche: si è sfiorato la tragedia in Texas alla notizia che un proprietario delle auto di Elon Musk ha visto improvvisamente la sua Tesla prendere fuoco mentre era parcheggiata in garage.
Il proprietario ha riferito di aver udito un sibilo proveniente dall’auto prima che divampasse l’incendio. I vigili del fuoco, intervenuti tempestivamente, hanno adottato misure speciali, tra cui la copertura del veicolo con un telone e posizionarlo in strada per consentire l’estinzione diretta delle fiamme sulla batteria. La causa dell’incendio deve essere ancora stabilita dalle autorità, ma tutto lascia presagire che ci sia di mezzo, probabilmente, la batteria al litio. Ma i problemi non finiscono qui. Al di là del preoccupante aumento degli incedi della auto elettriche negli Stati United, viene evidenziato la difficoltà che si ha nello spegnere l’incendio, a causa dell’ingente quantità di acqua di cui si ha bisogno: fino a 600 litri d’acqua al minuto per un totale di 42 minuti e, in alcuni casi, addirittura un giorno intero per domare una batteria in fiamme.
Questo perché le batterie al litio producono ossigeno che diventa come benzina sul fuoco. La forte qualità dell’incendio, si mescola con la quantità: secondo l’azienda australiana, EV FireSafe, che monitora gli incendi delle batterie dei veicoli elettrici, sono stati registrati 393 incendi solo negli ultimi sei mesi, su circa 30 milioni di veicoli elettrici in circolazione. Un numero davvero spaventoso, altro che sciopero.