Abbiamo sempre pensato che testa o croce non facesse differenza. A quanto pare invece una delle due facce della moneta vince più dell’altra.
Una nuova ricerca potrebbe aver sfatato questa convinzione: l’uguale probabilità di uscire delle due facce di una moneta. Cosa hanno scoperto gli scienziati.
Quando si tratta di affidarsi alle insondabili disposizioni della dea bendata non abbiamo mai avuto dubbi: per sfidare la sorte basta una moneta, testa o croce, per prendere una decisione rapida. Si fa così prima delle partite di calcio: il rituale lancio della moneta serve a stabilire chi deve battere il calcio d’inizio e da quale metà campo aggredirà l’avversario. Ma anche nel tennis si fa testa o croce per determinare il turno di battuta.
Tutti convinti che la fortuna sia sì cieca, ma anche che non pecchi di parzialità. La statistica ci rassicura al riguardo: le due facce, testa o croce, hanno entrambe la stessa possibilità di uscire. Una su due, 50 e 50. Teoricamente sì. Ma nella pratica è davvero così? A quanto pare no, almeno secondo un team di ricercatori americani che ha dimostrato che invece una delle due facce della moneta ha più probabilità di uscire dell’altra.
Qual è il lato della moneta che esce di più
Il gruppo di ricerca dell’Università di Stanford guidato dal matematico Persi Warren Diaconis ha preso in esame oltre 350 mila lanci di monete di ben 46 valute differenti. E i ricercatori sono arrivati a una conclusione: una faccia della proverbiale medaglia è più baciata dalla sorte dell’altra. Ma quale delle due? Qual è quella che esce più spesso?
I ricercatori si sono accorti che c’è una probabilità maggiore (il 50,8% per la precisione) che esca la stessa faccia con cui la moneta era stata lanciata. Alla fine dei 350.757 lanci (è il numero esatto dei tentativi) i dati dicono che le monete tendono a cadere di più dallo stesso lato di partenza. Questo perché, spiega il gruppo di ricerca, col lancio le monete subiscono un certo quantitativo di oscillazioni.
Nel linguaggio della fisica l’oscillazione – ovvero il cambiamento di direzione dell’asse di rotazione durante un movimento rotatorio – viene detta precessione. Bene, come spiegano gli scienziati «secondo il modello Diaconis, la precessione fa sì che la moneta trascorra più tempo in aria con il lato iniziale rivolto verso l’alto. Di conseguenza, la moneta ha una maggiore possibilità di cadere sullo stesso lato da cui è partita».
Come detto il lato di partenza ha uno 0.8% di vantaggio in più. Che potrebbe sembrare poco, ma che con l’aumentare del numero dei lanci invece fa una enorme differenza. Dovremo rinunciare al rito del testa o croce allora? Non è detto. Basterà, suggeriscono i ricercatori, nascondere la posizione iniziale della moneta prima di ogni lancio.