Come funziona precisamente l’app competitor di Twitter che ha raggiunto 30 milioni di iscritti in sole 24 ore e quali sono le differenze con l’app di Elon Musk
Il 6 luglio Meta, il colosso proprietario di Facebook e Instagram guidato da Mark Zuckerberg, ha lanciato ufficialmente il nuovo social Threads, che si preannuncia una diretta concorrente di Twitter. In un solo giorno la nuova piattaforma ha contato 30 milioni di account, oltre ad avere già ricevuto una “richiesta di cessazione delle attività e desistenza” tramite una lettera ufficiale dal team legale di Elon Musk, proprietario di Twitter.
Threads è stata rilasciata negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri 98 paesi nel mondo, dove l’incredibile successo riscosso è probabilmente influenzato anche dalla crisi che sta vivendo la piattaforma di Musk, i cui utenti sono rimasti recentemente delusi dalle numerose limitazioni imposte loro dall’imprenditore. In Italia e negli altri 26 paesi dell’Unione Europea è stato annunciato un lancio in ritardo da parte di Zuckerberg, dato che l’app si deve ancora adattare alle rigide normative europee sulla privacy.
Nonostante questo, è già possibile dare una “sbirciata” a Threads utilizzando un servizio di VPN che vada a modificare la propria posizione, il quale ha già permesso a qualche utente italiano di installare l’app di Meta e cominciare ad usarla. Ma come funziona veramente Threads?
Threads è un’app di messaggistica basata su conversazioni testuali prese da Instagram. I post possono essere apprezzati, commentati e condivisi dagli altri utenti. Gli iscritti potranno seguire gli stessi account di Instagram e rispondere ad altri post pubblici, come avviene su Twitter.
Inoltre sulla nuova app che, come la competitor, è incentrata sul testo, si potranno pubblicare post lunghi fino a 500 caratteri, ma si potranno anche condividere link, foto e video che potranno durare fino a 5 minuti. Infine, gli utenti di Instagram potranno anche condividere i propri post Threads attraverso la funzione “storie” dell’app.
Innanzitutto, per effettuare l’iscrizione a Threads è necessario avere già un account Instagram, da cui saranno sia il nome utente e i profili già seguiti – ammesso che si scelga di seguire le stesse persone sulle due piattaforme diverse.
In secondo luogo su Threads non esistono né hashtag, né la messaggistica privata. E il fatto che nelle prime ore del lancio i nuovi utenti siano accorsi così numerosi è la prova che, in un’app del genere, si può probabilmente fare a meno delle due funzioni.
Un’altra notevole differenza si può riscontrare nella struttura del Feed, che nella nuova app di Meta sembra raccogliere una combinazione dei contenuti di account già seguiti e di suggerimenti generati dall’algoritmo, senza che vi sia un ordine cronologico o la possibilità di scegliere cosa visualizzare.
Infine, l’ultima diversità da Twitter si può trovare nelle regole applicate alla moderazione dei contenuti su Threads, che coincidono chiaramente con quelle di Meta. Ciò significa che sul nuovo social di Zuckerberg non si potranno supportare gruppi terroristici o di odio, acquistare armi da fuoco o indirizzare minacce a terzi, il che rappresenta un enorme vantaggio rassicurante per i nuovi utenti, rispetto alla piattaforma di Musk.
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