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Trova 161milioni nascosti dalla nonna: poi arriva la grande beffa

Trova 161milioni nascosti dalla nonna: poi arriva la grande beffa. Scopriamo cosa è accaduto, una vicenda che ha dell’incredibile e che ha lasciato tutti senza parole. 

Ci sono storie incredibili che si fa fatica ad accettare e che sembrano ideate ad arte per creare stupore tra i lettori. Ma quella che è capitata a Lorenzo, che vive a Sondrio, e di lavoro fa l’addetto ai call center, è una di queste. Nelle sue mani sembrava essere arrivata una piccola fortuna, un gruzzoletto che non si sarebbe mai aspettato di trovare fino a qualche tempo prima.

Cercando tra i vecchi oggetti lasciati in eredità dalla nonna trova in una cassapanca delle banconote in lire che ammontano a 161 milioni. Si tratta di risparmi di una vita della donna, che probabilmente non ha fatto in tempo a lasciare ai nipoti o ai figli. Oggi quei soldi, al cambio varrebbero 83.150 euro, una cifra che non cambia la vita ma che aiuta parecchio a superare qualche difficoltà economica.

Per Lorenzo è arrivata però una grandissima beffa quando si è presentato alla Banca d’Italia per procedere alla conversione in euro: niente da fare, ad oggi non è più possibile fare questo cambio e quelle lire oggi valgono carta straccia, nessun valore legale. Una dolorosa scoperta per lui che non sapeva di dover rinunciare a quella cifra che già aveva pensato di possedere con progetti e viaggi.

Ci è rimasto male Lorenzo, 53enne di Sondrio che ha ricevuto la doccia gelata dalla Banca d’Italia. Ma come mai non si possono cambiare più le vecchie lire in Italia, mentre ci sono altri paesi europei che consentono ancora questa operazione con le loro ex monete precedenti all’euro? Dal 2002 nel nostro paese c’è stato questo vincolo, con il superamento di questa data che ha sancito la fine di un’era.

Cosa può fare Lorenzo per vincere la sua battaglia?

Banca d’Italia (Spraynews.it)

Ovvero quella della fine definitiva della lira che oltre a non essere la moneta corrente per il nostro paese, al trascorrere di quella data non ha più alcun valore sia per le banconote che per le monete. Al massimo si potrebbe piazzare qualche pezzo attirando le attenzioni dei collezionisti, ma mai tutto il gruzzoletto della nonna.

Lorenzo si è rivolto anche all’associazione Giustitalia che si occupa di tanti casi simili a quello di Lorenzo che si verificano nel nostro paese. Non solo per quello che vale per monete o banconote ma anche per vecchi titoli di stato buoni o obbligazioni. In questo caso però c’è una data, quella dello Stato, che prevale su tutti i diritti soggettivi secondari. E che non da scampo a Lorenzo.

Di solito infatti, quando si parla di buoni del tesoro ma anche postali, si fa partire il termine della prescrizione dalla data del ritrovamento del bene, nel caso di Lorenzo dal momento della scoperta del gruzzoletto della nonna. Ma in questo caso a frenare le speranze del 53enne di Sondrio quella data inesorabile del 2002 che fa prevalere sempre lo stato sui diritti individuali.

Tanta amarezza per Lorenzo, anche considerando che quei 161 milioni di lire rappresentano una vita di risparmi della nonna che ad oggi non possono avere nessun valore per una legge che appare davvero ingiusta e che non riesce a trovare una giustificazione, anche perché per esempio in Germania, per citare un paese a caso, questo vincolo assurdo non esiste.

Matteo Buonocore

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