Unicredit, che mazzata per i clienti: non puoi spendere i tuoi soldi. Addio al servizio più usato da tutti. Scattano le proteste in tutta Italia.
Sono ormai anni che in Italia gli istituti bancari, spalleggiati anche dai vari governi che si sono succeduti, stanno mettendo in atto una serie di misure anche drastiche che stanno facendo infuriare i correntisti. Decisioni che penalizzano una serie di attività che da tempo sono quotidiane e che mirano tutte al contrasto all’evasione con la massima limitazione dei contanti. Una delle conseguenze principali di questa stretta, che vuole favorire i pagamenti digitalizzati con carte e bancomat, è quella della chiusura di tanti sportelli atm.
Anche istituti bancari principali, come per esempio Intesa Sanpaolo, stanno riducendo al massimo la presenza non solo degli sportelli per le operazioni di prelievi ma anche quella delle filiali fisiche sul territorio, con lamentele da parte dei cittadini che per trovare una banca devono a volte anche percorrere diversi chilometri spostandosi in altri Comuni. Questo fenomeno si sta registrando più o meno in tutte le aree del paese da Nord a Sud. La prima batosta che deriva da questa situazione è quella dell’aumento delle spese.
Chi infatti decide di continuare a prevelare contanti per i propri pagamenti quotidiani, non trovando sempre sul territorio uno sportello della sua banca è costretto a prelevare presso altre banche, con l’operazione che viene pagata da 1 a 2 euro. Facendosi un rapido calcolo su quante volte si preleva durante un anno ci si accorge che la spesa è ben superiore ai 200 euro, una follia che va a pesare ancora una volta sull’economia delle famiglie, già alle prese con varie difficoltà.
L’ideale sarebbe quello di eliminare definitivamente i contanti e compiere tutte le operazioni, anche quelle secondarie, con bancomat o carte di credito, così da evitare anche i rischi che si possono correre quando si va a prelevare anche somme importanti. Il problema resta per gli anziani che non sempre sono particolarmente pratici nel maneggiare strumenti tecnologici come le carte, quindi con la necessità di continuare ad operare con i contanti nelle spese quotidiane. Ma non finisce purtroppo qui.
La brutta sorpresa per i clienti Unicredit
Infatti in queste ore è arrivata un’altra brutta notizia anche per i clienti Unicredit. Non basta infatti la limitazione degli sportelli atm e delle filiali sul territorio, adesso si va verso nuove limitazioni che stanno esasperando in modo particolare tanti imprenditori costretti spesso a dover compiere delle operazioni in filiali o presso sportelli delle proprie banche. Infatti, dopo Intesa Sanpaolo anche quest’altro celebre istituto bancario ha preso una decisione che già sta facendo arrabbiare tutti i correntisti (qui abbiamo descritto una problematica che riguarda Intesa Sanpaolo).
Parliamo della circolazione degli assegni, sempre mano frequenti ma in certi casi necessari. Se da un lato le banche spingono per la digitalizzazione delle operazioni, anche con conti online, come possono i clienti andare a versare un assegno quando non ci sono filiali e sportelli abilitati a questa funzione? Il problema resta serio ma pare proprio che a breve si vada verso questa decisione che appare definitiva e senza possibilità di tornare indietro. Il motivo è semplice, con Intesa Sanpaolo già allineata su questa strada.
Sono sempre meno i correntisti che chiedono blocchetti degli assegni per svolgere le loro attività, quindi le banche si stanno facendo forza su questo aspetto per arrivare alla decisione di abolire per sempre questo strumento. Ma cosa accade quando un ente per esempio, ci restituisce un credito o ci paga una prestazione con un assegno circolare? Come lo andiamo a versare sul nostro conto? L’opzione resta sempre quella della filiale, anche se distante parecchi chilometri dalla nostra residenza (qui invece si parla dei costi elevati per mantenere un conto corrente).
Tant’è, ci dobbiamo allineare a queste decisioni anche se tanti clienti sembrano già esasperati pensando che a breve ci impediranno anche di poter spendere i nostri soldi che abbiamo sui conti. Un po’ è già vero in quanto parecchie banche, di fronte a troppa liquidità depositata, stanno costringendo i clienti a compiere delle operazioni che bloccano delle cifre per qualche anno. In pratica, se si hanno cifre grosse sul conto senza fare degli investimenti, le banche potranno anche spingerci a chiudere il conto. Assurdo, ma assolutamente vero.